Sito web israeliano: “Golpe Egitto più importante della vittoria del ’67”

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An-Nasira (Nazareth) – QudsPress/InfoPal. Il colpo di stato contro il presidente egiziano, Mohammed Mursi, è stato accolto favorevolmente dagli israeliani. “Molti cittadini dello Stato ebraico hanno attribuito al golpe in Egitto un’importanza maggiore rispetto alla vittoria nella guerra del ’67“. E’ quanto rivela il sito d’informazione ebraico, Megafon.

Il sito ha riportato le affermazioni del ministro della Guerra israeliano, Moshe Ya’alon, in cui ha dichiarato che “le operazioni militari condotte dall’esercito egiziano e il rafforzamento delle sue truppe di stanza nella penisola del Sinai, per combattere gli elementi armati, non sono da considerarsi una violazione dell’accordo di pace firmato tra egiziani e israeliani. Ciò avviene nell’interesse di entrambe le parti”.

Durante il suo discorso, tenuto nella sede dell’industria militare israeliana, Rafael, il ministro ha dichiarato: “Fino a quando gli egiziani combatteranno contro elementi armati, in coordinamento con Israele, ciò non rappresenterà alcuna violazione dell’accordo di pace. Dal canto nostro, permetteremo all’Egitto di dispiegare più truppe per affrontare le sfide alla sicurezza nel Sinai”.

Riportando ancora le affermazioni di Ya’alon, il sito web ha scritto: “Israele permette all’Egitto di dispiegare le sue forze per combattere il terrorismo nel Sinai. Al termine delle operazioni, la situazione tornerà alla normalità”.

Per quanto riguarda i contatti, intrapresi direttamente o indirettamente con gli egiziani, Ya’alon ha affermato che il rapporto tra i servizi di sicurezza egiziani e israeliani risale ad una lunga data e si estende su più livelli”. “Certamente tali rapporti sono buoni”, ha aggiunto.

Il sito ha rivelato che “in passato, Israele aveva sempre condannato i movimenti militari, considerandoli delle violazioni del trattato di pace”. “Tuttavia, i recenti cambiamenti della sua politica relativa al Sinai riflettono il grado di soddisfazione per il colpo di stato militare che ha rovesciato Mursi, il primo nemico d’Israele, e ciò si aggiunge all’alto livello di coordinamento e cooperazione con Tel Aviv, raggiunto dopo il colpo di stato del 30 giugno”, ha concluso il giornale.