Stati malvagi, anche se all'avanguardia

Di Khalid Amayreh. Palestine.info

Sembra proprio che la perversione mentale di alcuni ebrei sionisti non abbia limiti. Si può infatti notare che, per esempio, a differenza di molti altri popoli, i sionisti non perdono mai l’occasione di vantare «il potere eccezionale della mente ebraica», il numero enorme di premi Nobel ebrei, la grande quantità d’inventori ebrei, e il genio israeliano nel far fiorire il deserto!

Un giorno chiesi a un sostenitore della supremazia sionista perché, tra tutti i popoli, gli ebrei sionisti sono quelli che vantano in modo costante la loro «intelligenza», mentre altri popoli che superano gli ebrei – ad esempio i francesi, gli inglesi, i russi o i tedeschi – sono più umili. Gli ho anche chiesto perché, secondo lui, il «super intelletto ebraico» non seppe salvare gli ebrei d’Europa dalle camere crematorie di Hitler.

Per tutta risposta, il mio interlocutore tirò fuori menzogne a destra e a manca, prima di accusarmi di anti-semitismo. Disse che le mie non erano nemmeno domande da fare, visto che riflettevano una giudeofobia profondamente radicata.

Qualche giorno fa, un altro filo-sionista, che sembava del tutto convinto che i «geni ebrei» siano qualitativamente superiori ai geni non-ebrei (esiste qualcosa come i geni ebrei, o i geni cristiani, o i geni musulmani?), ha scritto che il mondo si autoimmolerebbe, se decidesse di boicottare Israele per protestare contro le politiche pseudo-naziste nei confronti del popolo palestinese.

Si è poi abbandonato a una lunga digressione sull’ingegnosità ebraica, aggiungendo che boicottare Israele deruberebbe tutto il mondo delle invenzioni essenziali alla vita moderna e fatte dagli ebrei, come i computer, i televisori e i cellulari!

Beh, non ho voluto discutere con lui. Come si può discutere con una mente tanto malata?

A voler fare un’analisi completa, le invenzioni tecnologiche da sole non rendono grande una nazione. La Germania nazista, il Giappone imperiale e l’Italia fascista, per fare un po’ di esempi, erano tutti stati tecnologicamente e scientificamente avanzati, ma questo non impedì loro di sprofondare nel buio, dal punto di vista morale. Lo stesso si può dire dell’ex Unione Sovietica, la quale, insieme agli Stati Uniti, tenne il mondo in ostaggio per molti decenni grazie al suo immenso stock di bombe e testate nucleari. Dov’è adesso la grande potenza dell’Est? E dove sono gli Stati Uniti? È esagerato pensare che prima o poi incorreranno nello stesso destino in cui è incorsa alla fine l’Urss? In realtà, i segni della rovina definitiva degli Usa sono già evidenti, e solo i fanatici non saprebbero scorgerli.

La Germania nazista conobbe un grande balzo in avanti nel campo della tecnologia, e la sua produzione industriale crebbe enormemente sotto la dittatura di Hitler. Gli aerei da guerra tedeschi erano i migliori sulla terra. Inoltre, i dottori e i ricercatori nazisti compirono molte svolte nei campi della medicina e di altre scienze applicate. Ad ogni modo, tutto questo progresso non aiutò la Germania a non cadere nell’abisso di pensieri diabolici. Il resto della storia lo conosciamo tutti.

Non neghiamo che Israele sia uno stato avanzato, dal punto di vista tecnologico. Dopotutto, quasi tutte le conquiste nel campo della scienza occidentale sono già pronte a disposizione d’Israele. E in più, quest’ultima è sempre stata una ladra professionista, in senso letterale.

Ciononostante, è ovvio oggi che Israele, definibile come un unico, grande crimine di guerra, si trova nel punto più basso di qualsiasi scala morale possa essere utilizzata per misurare quanto uno stato aderisca ai diritti umani, all’etica umana, alle considerazioni per la giustizia e ad altri ideali che rendono gli esseri umani diversi dagli animali.

Osservo accuratamente il comportamento israeliano dal 1967, quando avevo solo nove anni, e in tutta onestà posso testimoniare davanti a Dio e all’uomo che Israele è tra gli stati più malvagi che esistano al mondo. È uno stato basato su una combinazione sinistra di terrore, pulizia etnica e falsità.

Israele spara consapevolmente e deliberatamente ai ragazzini diretti a scuola o di ritorno verso casa, e giustifica le uccisioni – spesso a sangue freddo – sostenendo che i bambini avevano ingaggiato «dei confronti con le nostre truppe, e dovevano subirne le conseguenze».

Israele invia i suoi bulldozer maligni a demolire le case e i rifugi palestinesi. Durante le mie numerose coperture della brutalità israeliana in Palestina occupata, ho potuto documentare casi in cui questi bulldozer, comandati da soldati dalla mente nazista, hanno abbattuto delle abitazioni con persone che vi dormivano all’interno.

D’altronde, perché l’establishment politico-militare israeliano, a cui non parve sbagliato schiacciare una pacifista americana che cercava d’impedire la demolizione di una casa palestinese nella Striscia di Gaza, dovrebbe trovare strano usare lo stesso trattamento con i palestinesi?

In effetti, parte del comportamento israeliano in Palestina occupata trascende la realtà. Durante la prima Intifada (1987-1992), il portavoce militare israeliano riferiva che «i soldati delle forze di difesa israeliane hanno sparato nell’aria per disperdere i dimostranti palestinesi, e tre o quattro di loro sono rimasti uccisi». Prima di allora, non sapevo che i ragazzini palestinesi avessero le ali per volare.

Altri casi mostrano come gli agenti israeliani sotto copertura abbiano raggirato dei minori di Nablus e di altre località della Cisgiordania, e li abbiano fatti apparire di fronte alle telecamere dichiarando di volersi far esplodere in Israele, per godere della compagnia di 72 vergini in paradiso.

In questo modo, Israele demonizzava e deumanizzava i palestinesi, allo scopo di giustificare il suo vero e proprio approccio nazista ai loro danni. I nazisti tedeschi facevano uso di metodi più classici per deumanizzare gli ebrei, e altri percepiti come nemici della madrepatria tedesca. Oltre a questi metodi, Israele continua a chiamare i palestinesi (e ultimamente i musulmani in generale) «terroristi», al punto che un israeliano è in grado di utilizzare quest’epiteto ripugnante decine di volte nel corso di una breve conferenza stampa.

I sionisti sanno quello fanno. Quando s’insiste così tanto nel demonizzare e deumanizzare una comunità, chiamando i suoi membri terroristi, feccia, parassiti o animali sporchi da sterminare, si promuove efficacemente un odio irrazionale contro queste persone. Ecco come ha inizio un genocidio. Ecco che cosa fecero i nazisti agli ebrei e ad altri nel corso della Seconda guerra mondiale. Ecco che cosa sta facendo Israele al popolo palestinese.

Infatti, fu grazie alla distorta propaganda nazista che la grande maggioranza degli europei stava in silenzio, quasi indifferente, a guardare la macchina omicida nazista uccidere intere folle di persone innocenti.

La stessa insensibilità morale è stata ultimamente responsabile dello stesso comportamento riprovevole da parte di molti in Occidente, che non dicevano né facevano nulla mentre guardavano la macchina omicida israelo-nazista uccidere i civili palestinesi della Striscia di Gaza diciotto mesi fa.

A parte tutto questo, gli ebrei sionisti, con la loro pienezza di sé e la loro cecità morale, dovrebbero capire che il progresso tecnico e l’abilità militare non sono la garanzia della sopravvivenza e della longevità di uno stato.

La giustizia e l’etica hanno uguale, se non maggiore importanza. Ecco ciò che manca notevolmente a Israele. E la storia non le riserverà nessun trattamento speciale.

L’autodistruzione, per Israele, sarà il destino finale.

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