Striscia di Gaza: marcia popolare non-violenta contro ‘zona cuscinetto israeliana’.

Gaza. Ieri, gli abitanti di Gaza hanno marciato verso le zone proibite da Israele (“buffer zones”, aree al confine con lo stato sionista, ndr), per protestare contro la confisca del 20% di terre agricole della Striscia.

I manifestanti provenivano da Al-Atatra, un quartiere di Beit Lahiya (a nord della Striscia di Gaza), e si sono diretti verso la zona di frontiera per piantare le loro bandiere in terra palestinese.

Il coordinatore della Campagna Popolare di Resistenza, Mahmoud Az-Ziq, ha dichiarato che centinaia di locali e attivisti di solidarietà internazionale hanno marciato verso la zona proibita, alzando bandiere palestinesi vicino al recinto di filo spinato che separa la zona proibita dal resto del territorio. Ha aggiunto che decine di soldati israeliani hanno sparato colpi di avvertimento in “tutte le direzioni”.

“Queste manifestazioni dimostrano come siamo irremovibili e cosa siamo disposti a fare per riguadagnare l'accesso ai terreni agricoli lungo la zona di frontiera. Le manifestazioni non-violente continueranno: non importa quale pericolo ci troveremo ad affrontare,” ha affermato Az-Ziq.

Sabir Za'nin, coordinatore dell’Iniziativa Popolare Beit Hanoun, ha aggiunto che i soldati israeliani in divisa nera hanno “sorpreso” i manifestanti aprendo il fuoco, nonostante la presenza di attivisti internazionali.

Un portavoce militare israeliano ha confermato che sono stati sparati colpi di avvertimento in aria, a circa 250 metri dalla recinzione di filo spinato, dove è proibito l’accesso ai palestinesi.

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