Un’altra settimana di colonizzazione in Palestina: approvate 2.100 unità abitative

Un’altra settimana di colonizzazione in Palestina: approvate 2.100 unità abitative

Ramallah – InfoPal. L’Ufficio nazionale di difesa della terra e di resistenza alle colonie israeliane interviene in merito all’escalation coloniale che ha visto la costruzione di oltre 2mila unità abitative israeliane. Tale processo di sottrazione di terra palestinese fa parte di un processo voluto da Israele al fine di apportare modifiche sul campo, alla terra e alla composizione demografica della Palestina.

Il Comitato per la Sicurezza Interna di Israele ha sottoposto l’ennesimo progetto di colonizzazione per l’ampliamento della colonia di Ariel, un agglomerato cittadino ebraico nel nord della Cisgiordania occupata, ai danni della popolazione autoctona.

2.100 unità abitative saranno costruite in due tempi; le aree palestinesi colpite, perché fortemente ridotte, sono delle municipalità di Tulkarem e Qalqiliya.

Il progetto n.11 134/MA consiste nella costruzione di 700 unità abitative in un’ampia area tra i vilaggi di ‘Azun e Jinsafut (Qalqiliya), mentre altre 1.400 saranno costruite sulla terra di Tulkarem.

Vaste distese di terreni palestinesi saranno confiscati a Jayyus e Kafr Jimal al fine di collegare queste nuove colonie con quella di Tafsim, su terra di Jaljuliyya, an-Nabi Elias e Jayyus.

La spesa è stata approvata all’unanimità per 9milioni di euro.

Oltre a ciò, i coloni israeliani hanno deciso – grazie alla copertura dei propri ambienti politici – di svolgere attività di pattigliamento armato sulle strade di raccordo delle colonie. Con tutta probabilità saranno imposti coprifuoco alla popolazione palestinese nelle fasce serali, e i coloni agiranno come vere a proprie bande.

Contemporanemente, una tribunale rabbinico ad al-Quds (Gerusalemme) si pronunciava sul dovere di esercitare piena giurisdizione sul sito della Tomba di Giuseppe, a Nablus.
Sono i rabbini del gruppo denominato “Nablus è unica” ad aver promosso la petizione, e ad aver guidato i recenti assalti al sito di Nablus, in piena area A, stando alla cassificazione territoriale risalente agli accordi di Oslo.