Yalla Roma, gruppi di solidarietà dicono a Netanyahu “Non sei il benvenuto” (FOTO)

Yalla Roma, gruppi di solidarietà dicono a Netanyahu “Non sei il benvenuto” (FOTO)

Roma-Palestine Chronicle. Di Romana Rubeo. Mentre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è atterrato a Roma, giovedì, per una visita di tre giorni, la Comunità palestinese di Roma e del Lazio ha organizzato un sit-in sotto lo striscione: “Netanyahu, non sei il benvenuto”.

La protesta si è svolta nel centro di Roma, dove venerdì (oggi, ndr) Netanyahu dovrebbe incontrare il primo ministro italiano Giorgia Meloni per rilanciare i legami economici con l’Italia e offrire forniture di gas naturale.
In un’intervista rilasciata al quotidiano italiano La Repubblica, Netanyahu ha dichiarato che “vorrebbe vedere una maggiore cooperazione economica (tra Israele e Italia)”.

Nell’intervista, Netanyahu ha anche invitato l’Italia a riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele, un appello che è stato rapidamente sostenuto dal ministro italiano di estrema destra Matteo Salvini.

Al sit-in hanno aderito diverse organizzazioni, tra cui il collettivo di attivisti Yalla Roma, di recente formazione, che mira a riunire diversi gruppi pro-Palestina che operano nella capitale italiana.

The Palestine Chronicle ha parlato con Maya Issa, giovane attivista italo-palestinese a Roma e una delle organizzatrici della protesta.

“Il sit-in è stato organizzato dalla comunità palestinese di Roma e del Lazio”, ha dichiarato Maya Issa a The Palestine Chronicle, “ma molti altri gruppi si sono uniti alla nostra protesta, tra cui le comunità curda, cubana e dello Sri Lanka a Roma. La lotta per l’autodeterminazione è ciò che ci unisce”.

“Siamo scesi in piazza perché Netanyahu non dovrebbe essere accolto come un leader e un politico, ma dovrebbe essere giudicato dalla Corte penale internazionale come un criminale di guerra”, ha detto Maya.

“Dopo la guerra in Ucraina, è stata data particolare attenzione al diritto internazionale, quindi la nostra domanda è: perché il diritto internazionale è irrilevante solo quando si tratta di palestinesi?”

La visita di Netanyahu è stata accolta con proteste sia in Israele che in Italia da coloro che ritengono che il suo governo di estrema destra stia minacciando la “democrazia” israeliana. Domenica, i media israeliani hanno riferito che la compagnia aerea nazionale El Al ha faticato a trovare i piloti per far volare il Primo Ministro e sua moglie a Roma.

Inoltre, mercoledì, la traduttrice italiana Olga Dalia Padoa si è rifiutata di tradurre per Netanyahu durante il suo discorso alla sinagoga di Roma, previsto per giovedì.

“Non solo non condivido le idee politiche di Netanyahu, ma la sua leadership è a mio avviso estremamente pericolosa per la democrazia in Israele”, ha dichiarato la Padoa.

Maya sottolinea che la loro protesta ha una natura completamente diversa.

“Di cosa stanno parlando? Israele non è mai stata una democrazia. Persino organizzazioni come Amnesty International l’hanno definito un regime di apartheid. È un regime razzista che viola costantemente i diritti del popolo palestinese. Israele è un regime sionista, criminale e fascista, che deve essere giudicato e condannato”, ci ha detto.

“Siamo scesi in piazza anche per esprimere la nostra solidarietà ai combattenti palestinesi che guidano la Resistenza in Palestina. Non sono terroristi, sono eroi e combattenti per la libertà che stanno lottando contro un regime criminale e di apartheid”, ha spiegato Maya, aggiungendo che il collettivo Yalla si è ispirato all’unità palestinese nella lotta per la libertà.

“La nostra generazione non vuole essere divisa in fazioni e gruppi politici, dobbiamo essere uniti nella lotta contro l’occupazione israeliana, in Palestina e nella diaspora”.

(Foto: Supplied per PC; FB Mohammad Hannoun, Associazione dei Palestinesi in Italia-API)