292 gruppi per i diritti chiedono rilascio di prigionieri palestinesi

Rabat – PIC. In una dichiarazione congiunta, 292 istituzioni civili e per i diritti umani hanno condannato la continua detenzione di circa 4.650 prigionieri nelle carceri israeliane.

Secondo la dichiarazione, i prigionieri includono 32 donne e ragazze, circa 180 minorenni e 780 detenuti amministrativi, tra cui due donne e quattro bambini. Ci sono anche 600 prigionieri che soffrono di varie malattie, di cui 22 hanno il cancro. Questo in aggiunta a 549 prigionieri che sono stati condannati all’ergastolo.

Le organizzazioni per i diritti civili ed umani hanno invitato la comunità internazionale, guidata dalle Nazioni Unite, dal Comitato internazionale della Croce Rossa e dal Gruppo di lavoro sulla detenzione arbitraria, a “fare pressione sull’occupazione e sull’entità dell’Apartheid affinché metta fine al fascicolo della detenzione amministrativa e ne fermi l’uso contro i palestinesi”.

Circa 780 detenuti amministrativi, tra cui due donne e quattro minorenni, sono detenuti senza accusa, si legge nel comunicato, rilevando che, fino ad ora, il numero di ordini di detenzione amministrativa emessi dall’inizio del 2022 è arrivato a 1350.

I gruppi hanno chiesto la fine immediata di “questa politica sistematica basata sulla legge coloniale d’emergenza, ormai abolita”, e “un’ampia campagna internazionale di solidarietà con i prigionieri palestinesi, in generale, e con i prigionieri amministrativi, in ​​particolare. Ci sono 30 prigionieri in sciopero della fame dal 25 settembre 2022, in segno di protesta contro la politica di detenzione amministrativa e in difesa dei 780 detenuti amministrativi”.

Le organizzazioni hanno anche affermato che la continua detenzione di prigionieri palestinesi, che costituisce una grave violazione del diritto umanitario internazionale, in particolare della terza e quarta Convenzione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra e dei detenuti, è anch’essa un crimine di guerra ai sensi dell’articolo 85, paragrafo 5 del Protocollo I delle Convenzioni di Ginevra, e ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale.

La dichiarazione afferma inoltre che ciò a cui sono sottoposti i prigionieri e i detenuti palestinesi in termini di arresto arbitrario, tortura fisica e psicologica e trattamenti e punizioni crudeli, disumani e degradanti, viola in modo palese il diritto internazionale sui diritti umani, in particolare la Convenzione contro la tortura (1984- 1987), nonché gli standard adottati dal Gruppo di lavoro sulla detenzione arbitraria.

Le istituzioni per i diritti umani hanno condannato la politica di negligenza medica e d’Apartheid perseguita dallo Stato occupante nei confronti delle detenute palestinesi, nonché la politica di tortura e isolamento in celle prive delle condizioni minime di vita umana, l’impedimento delle visite familiari per i prigionieri, e la tortura ed abuso sistematici dei detenuti.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.