40 manifestanti asfissiati dai lacrimogeni delle IOF durante manifestazioni vicino a Nablus

Nablus – WAFA. Venerdì pomeriggio, le forze israeliane hanno represso delle manifestazioni contro il saccheggio delle terre nella cittadina di Beita e nella comunità di Beit Dajan, a sud ed est di Nablus, in Cisgiordania, causando il soffocamento di circa 40 persone, secondo fonti mediche.

Le forze israeliane hanno utilizzato violenza letale per disperdere un comizio di protesta contro la costruzione della nuova colonia di Givat Eviatar in cima al Monte Jabal Sabih (Monte Sabih), vicino a Beita, oltre ad un altro comizio in difesa della terra di proprietà palestinese minacciata di confisca, a est di Beit Dajan.

I medici della Mezzaluna Rossa Palestinese e della Società di Soccorso Medico Palestinese hanno dichiarato che circa 30 persone hanno sofferto gli effetti dell’inalazione di gas lacrimogeni a Beit Dajan e due persone sono rimaste ferite dopo essere state colpite dai candelotti lacrimogeni: una alla spalla e l’altra alla mano.

Hanno aggiunto che altre 10 persone hanno sofferto gli effetti dei gas durante gli scontri a Beita.

Oltre al Monte Sabih, le forze israeliane hanno eretto un altro avamposto coloniale su al-Arma, a nord di Beita, alcuni mesi fa, poiché entrambi i monti godono di una posizione strategica che domina sulla Valle del Giordano, una fertile striscia di terra che si estende a ovest lungo il fiume Giordano e che rappresenta circa il 30% della Cisgiordania.

La conquista delle due colline rappresenta uno strumento difensivo panottico, poiché darebbe all’occupazione israeliana una vista panoramica sulla Valle del Giordano e sull’intero distretto di Nablus. Questo è il motivo per cui le autorità d’occupazione israeliane gli hanno assegnato un posto nel loro progetto di espansione delle colonie.

La costruzione dei due avamposti in cima al Monte Sabih, a sud di Beita, e a al-Arma, a nord della città, oltre ad una tangenziale ad ovest, è una misura israeliana per spingere le comunità e le cittadine palestinesi in enclave affollate, ghetti, circondati da muri, insediamenti e installazioni militari, e interrompere la loro contiguità geografica con altre parti della Cisgiordania.

Il numero di israeliani che vivono nelle colonie per soli ebrei in tutta la Gerusalemme Est occupata e la Cisgiordania, in violazione del diritto internazionale, è salito a oltre 700 mila e l’espansione delle colonie è triplicata da quando gli Accordi di Oslo vennero firmati, nel 1993.