Ex-capo dell’intelligence militare israeliana: il collasso dell’ANP sarà una minaccia strategica per Israele


Tel Aviv – MEMO. Un ex-capo dell’intelligence militare israeliana ha avvertito che il crollo dell’Autorità Palestinese (ANP) potrebbe rappresentare una minaccia strategica per lo stato d’occupazione. Lunedì, Amos Yadlin ha affermato che le ultime settimane hanno visto un calo delle prestazioni dei servizi di sicurezza dell’ANP, creando un vuoto sfruttato dai “militanti”.

Yadlin, che è stato anche direttore dell’Istituto per gli studi sulla sicurezza nazionale, ha affermato che la preoccupazione dell’esercito di affrontare i “militanti” nella Cisgiordania occupata, che richiede un dispiegamento sempre maggiore di truppe, indebolirà i preparativi per sfide più serie alla sicurezza. Queste, ha sottolineato, derivano da soggetti del calibro di Iran e Hezbollah, e mineranno la posizione politica internazionale e regionale di Israele.

Ha descritto la sopravvivenza dell’Autorità Palestinese come un “interesse di sicurezza israeliano” e ha insistito sul fatto che i servizi di sicurezza palestinesi dovrebbero avere il compito di contrastare le operazioni di resistenza al posto dell’esercito.

“Le forze di sicurezza [israeliane] saranno costrette a continuare a contrastare il terrorismo durante le vacanze, fino alle elezioni”, ha spiegato. “Tuttavia, è necessario consentire alla sicurezza palestinese di funzionare, mentre l’esercito si concentra sulle cellule militari avanzate classificate come ‘bombe ad orologeria’”.

L’ex-funzionario ha suggerito diversi modi per riportare la calma nella Cisgiordania occupata con l’aiuto dell’Autorità Palestinese, compresa la possibilità di tornare all’accordo di “amnistia per i ricercati”, concluso nel 2008 con il sostegno dell’amministrazione statunitense e l’approvazione dell’allora primo ministro dell’ANP Salam Fayyad.

Yadlin ritiene inoltre che sia bene mettere sul tavolo la soluzione a due Stati per motivare l’ANP ad agire contro i gruppi armati, anche se questa opzione non è più realistica sul campo. Sarà “bene” riattivare questa idea per rilanciare il “processo di pace”. La mancanza di un orizzonte politico, ha sottolineato, “è una delle ragioni delle scarse prestazioni dell’Autorità Palestinese in Cisgiordania, eppure un tale orizzonte è stata la base per la creazione dell’ANP, in primo luogo”. La popolarità dell’ANP è diminuita, mentre è aumentata la fiducia in Hamas e la resistenza armata tra i palestinesi.

Yadlin ha anche osservato che l’ANP non è in grado di pagare gli stipendi dei suoi dipendenti, un problema che influisce sulle loro prestazioni e quindi sull’ANP. C’è da considerare anche il fatto che l’era di Mahmoud Abbas alla guida dell’ANP sta inevitabilmente volgendo al termine – ha 87 anni -, a causa del conflitto sulla successione. Il conflitto armato, ha concluso, potrebbe vedere il crollo dell’Autorità Palestinese, facendo sì che il popolo rivolga la propria fedeltà verso Hamas.