Intricate le relazioni militari tra Ankara e Tel Aviv

Ankara – Agenzie, InfoPal. Nonostante l'attuale stallo nelle relazioni Turchia-Israele, alcuni accordi precedentemente siglati tra le parti restano in piedi. Questo vale soprattutto per la cooperazione militare.

Nel 2005 i due Paesi firmarono un accordo militare per il rifornimento di aerei senza pilota utilizzati dalla Turchia in operazioni di sicurezza.

Ieri ad Ankara, in conferenza stampa congiunta con l'ex premier del Lussemburgo, Jean Claude Janker, oggi a capo dell'Eurogruppo, il premier turco Recep Tayyip Erdoğan ha lamentato l'inadempienza di Israele negli accordi bilaterali militari.

“Israele è sleale”, ha detto Erdogan con riferimento alle riparazioni su alcuni veicoli e droni acquistati dallo Stato ebraico mai riconsegnati alla Turchia.

Sebbene il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak ha affermato nella stessa giornata che “la Turchia non diventerà un nemico di Israele”, esprimendo anche rammarico per la sorte dei passeggeri turchi della Mavi Marmara, uccisi dai commando israeliani, restano troppi interrogatovi sulle reali intenzioni delle parti e su quanto accadrà.

A tal proposito, non sfugge un altro particolare. L'addetto militare israeliano resterà nell'ambasciata ad Ankara, anche dopo l'avvenuta espulsione dell'ambasciatore israeliano, il giorno dopo l'ennesima reiterazione israeliana del rifiuto a porgere le scuse per gli eventi della Freedom Flotilla1 nel maggio 2010.

La Turchia, intanto, è impegnata ad esplorare opportunità di cooperazione con l'Egitto, altro Paese nella regione la cui stabilità post-rivoluzione popolare resta condizionata ai rapporti con Israele.

Mentre si attendono le prossime dichiarazioni politico-diplomatiche della Turchia, la stampa israeliana oggi con Yedioth Ahronoth, fa sapere che Israele potrebbe avere un piano di riserva. Il governo ha preso in considerazione la possibilità di andare incontro al popolo curdo, minoranza che chiede una proprio Stato nella Turchia orientale.
L'offerta è giunta dal ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman ed è da intendersi in termini di rifornimenti militari.

Ironia della sorte, al fine di screditare l'immagine internazionale della Turchia, Lieberman ha lanciato pure una campagna diplomatica per denunciare presso le realtà dei diritti umani, la repressione turca sulla minoranza curda.

Al-Jazeera.net

Al-Quds.com

Ma'an News Agency

Ynet

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