Yousef Sharaf: per due giorni picchiato senza ragione dai soldati israeliani

Al-Quds (Gerusalemme) – Safa. Yousef Daoud Sharaf, palestinese di 16 anni, ha raccontato nei dettagli l'aggressione fisica subita da parte dei militari israeliani al checkpoint presso Porta dei Leoni (anche Porta di Santo Stefano) ad al-Quds (Gerusalemme).

Per due giorni consecutivi, è stato trattenuto e picchiato, ha riportato contusioni e ferite su tutto il corpo.

Ha raccontato al Centro per l'Informazione del Comitato di Wadi al-Helwah, Yousef: “Giovedì uscivo da scuola e mi stavo dirigendo verso casa, a Silwan, quando sulla strada tra Porta dei Leoni e il cimitero Bab ar-Rahmah, tre soldati di stanza al posto di blocco mi hanno chiesto il documento d'identità, domandandomi se per caso non fossi stato arrestato in passato.

“Questo accadeva all'interno della stazione di polizia di Porta dei Leoni. Mi hanno ordinato di denudarmi per potermi perquisire, ho alzato le mani e mi sono ritrovato con la faccia davanti al muro. Poi è arrivato uno di loro, mi ha divaricato le gambe e ha preso a picchiarmi sui piedi. Questo perché, secondo quanto mi è stato detto, avevo alzato la voce quando eravamo ancora all'esterno”.

Il giorno dopo Yousef è ancora in quel centro di polizia, con il pretesto di confrontarsi con i soldati del giorno prima sulle motivazioni del pestaggio, ma verrà nuovamente sottoposto a violenza fisica.

“Per oltre 40 minuti mi hanno picchiato. Ero devastato e, in quel momento, ho iniziato anche a dubitare che sarei mai uscito vivo da quel posto”.

Il Comitato locale ha più volte denunciato le violenze gratuite ai danni di bambini e adolescenti palestinesi di Silwan, dove è in corso una pulizia etnica contro i residenti palestinesi, circondanti ovunque da coloni armati. Se non sono armati, vengono scortati da guardie armate.

Non appena si presenta l'occasione, i soldati israeliani abusano e fanno violenza contro i più piccoli e gli adolescenti di Silwan. Questi episodi sono molto frequenti all'uscita da scuola.

(Nella foto: Yousef Daoud Sharaf. Safa).

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