Gaza – Infopal
I movimenti di Hamas e Jihad Islamico si sono espressi a favore dell’attacco suicida contro il centro commerciale di Dimona, in Israele, definendolo "eroica operazione in risposta ai crimini delloccupazione e il continuo assedio, e conferma dellattaccamento del popolo palestinese alla scelta della resistenza".
Entrambi i movimenti hanno diramato comunicati stampa dove benedicevano loperazione kamikaze e invitavano le fazioni palestinesi a proseguire la resistenza.
Hamas
Sami Abu Zuhri, porta voce di Hamas, ha dichiarato: "Loperazione conferma il fallimento di tutti i complotti per liquidare la resistenza. Non cè altra scelta per il popolo se non affrontare loccupazione in risposta ai crimini sionisti, al silenzio internazionale e alla debolezza araba".
Jihad islamico
Khaled al-Batash, dirigente del Jihad Islamico, ha lodato l’operazione, "definendola ‘eroica’", in risposta a una catena di uccisioni dei resistenti in Cisgiordania e a Gaza.
Al-Batash ha dichiarato: "Al di là di chi ha eseguito lattentato, che rappresenta un diritto per respingere e fermare i crimini delloccupazione, è un messaggio alla comunità internazionale: lassedio e laggressione non portano il popolo palestinese ad accettare di rinunciare ai propri diritti. Abbiamo diritto di resistere".
Una domanda, tuttavia, sorge spontanea: come hanno fatto gli attentatori a entrare nei territori israeliani del Negev a dispetto dei capillari controlli? Israele, in questo periodo, ha bisogno di situazioni di crisi per ricompattare il fronte interno, e, sul fronte esterno, di giustificazioni per i propri crimini. Inoltre, il recente accordo sul valico di Rafah, tra governo di Hamas e Egitto, non va propriamente nella direzione sperata da Israele.