MEMO. Maria Julia Cassis era seduta a pranzo nella sua villetta a schiera nella zona settentrionale di Londra quando il figlio di 6 anni, pallido in volto, è arrivato correndo in soggiorno, secondo quanto riporta l’agenzia Reuters. Il gioco di abilità con cui stava giocando sul suo cellulare Android era stato interrotto da un video che mostrava dei militanti di Hamas, delle famiglie israeliane terrorizzate e un filmato censurato con sfocatura. Sullo sfondo di una schermata nera, il bambino aveva letto un messaggio del ministro degli Affari Esteri israeliano che diceva: “FAREMO IN MODO CHE CHI CI NUOCE PAGHI UN PREZZO ALTISSIMO”.
Cassis, ventottenne brasiliana che lavora in un bar londinese, ha dichiarato che l’annuncio ha lasciato suo figlio sconvolto e di avere quindi rapidamente eliminato il gioco. “È rimasto scioccato”, ha raccontato la scorsa settimana (29 ottobre) e vuole sapere come questo “annuncio sanguinoso” sia potuto finire in un videogioco.
L’agenza Reuters non è stata in grado di ricostruire in che modo ciò sia potuto avvenire, ma quello di questa famiglia non è un caso isolato. In tutta Europa sono stati documentati almeno altri cinque casi in cui lo stesso video filoisraeliano, che conteneva filmati di attacchi con razzi, una violenta esplosione e uomini armati mascherati, è apparso a utenti di videogiochi, tra cui diversi bambini. In almeno un caso, gli annunci erano stati inseriti all’interno del diffusissimo gioco “Angry Birds”, prodotto da Rovio, un’azienda sviluppatrice di videogiochi di proprietà del gruppo SEGA.
“In qualche modo, questi annunci con contenuti angoscianti sono erroneamente riusciti a entrare nel nostro gioco”, ha confermato la società, che attualmente sta intervenendo manualmente per bloccare i messaggi. La portavoce dell’azienda, Lotta Backlund, non ha fornito dettagli su quale dei “circa una decina di partner pubblicitari” sia stato all’origine del loro inserimento.
Secondo David Saranga, responsabile digitale presso il ministero degli Affari esteri israeliano, si tratta in effetti di un annuncio promosso dal governo di Israele, pur affermando di “non avere idea” del modo in cui sia finito all’interno di diversi giochi. Il filmato, ha dichiarato, fa parte di un’operazione di comunicazione del ministero che, dall’attacco di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele che ha innescato la serie di bombardamenti sulla popolazione palestinese a Gaza, ha speso 1,5 milioni di dollari in annunci su internet. Saranga ha insistito nell’affermare che i responsabili del ministero avevano specificamente richiesto che il video “fosse inibito per gli utenti minori di 18 anni”.
Ha proseguito, quindi, difendendo la natura esplicita della campagna pubblicitaria. “Vogliamo che il mondo capisca ciò che è accaduto qui in Israele. È un massacro”.
Reuters ha contatto 43 aziende inserzioniste elencate sul sito di Rovio in qualità di “partner per la fornitura di dati di terze parti”, nel tentativo di accertare chi ha inserito l’annuncio nei giochi. Solo dodici aziende hanno risposto, tra cui Amazon, Index Exchange e Pinterest, affermando di non essere responsabili della comparsa dell’annuncio all’interno di Angry Birds.
Saranga ha dichiarato che il ministero ha speso denaro con varie aziende di pubblicità online, quali Taboola, Outbrain, Google e X (già Twitter). Taboola e Outbrain hanno affermato di non avere niente a che fare con gli annunci nei videogiochi. Google ha pubblicato più di 90 annunci per conto del ministero degli esteri, ma si è rifiutata di chiarire dove tali annunci siano stati inseriti. X, da parte sua, non ha risposto all’invito a commentare la notizia.
La Reuters non ha trovato nessuna prova di analoghe operazioni di pubblicità digitale da parte palestinese, fatta eccezione per alcuni video in lingua araba promossi da Palestine TV, un’agenzia di informazione con sede in Cisgiordania, controllata dall’Autorità nazionale palestinese. Un rappresentante del ministero degli Esteri di quest’ultima ha dichiarato di aver lavorato per influire sull’opinione pubblica diffondendo le prove delle sofferenze degli abitanti di Gaza sotto i bombardamenti israeliani seguiti all’attacco del 7 ottobre, senza tuttavia chiarire se a questo scopo siano stati usati anche annunci pubblicitari.
I rappresentanti di Hamas, il movimento islamico che controlla Gaza, non hanno risposto alle richieste di Reuters di fornire dettagli su eventuali campagne mediatiche.
È noto che le pubblicità israeliane sono comparse in un gioco dal titolo “Alice’s Mergeland”, realizzato da un’azienda chiamata LazyDog Game; in passatempi digitali per famiglie come il gioco di costruzioni “Stack”, i giochi di abilità “Balls’n Ropes” e “Solitaire: Card Game 2023”, nonché nel gioco di avventura del tipo “salta e corri” chiamato “Subway Surfers”.
Alexandra Marginean, una stagista di ventiquattro anni che vive a Monaco, ha raccontato di essere rimasta sconcertata nel vedere il video filoisraeliano apparire nel bel mezzo di una partita a Solitario. “La mia reazione è stata di forte contrarietà”, ha dichiarato.
Anche LazyDog Game non ha risposto alla richiesta di commentare la notizia. Anche lo sviluppatore di Stack, la società Ketchapp di proprietà di Ubisoft, come nerByte, software house austriaca produttrice di Solitario, l’azienda turca Rollic che realizza Balls’n Ropes’ e lo sviluppatore danese di Subway Surfers SYBO Games non hanno dato riscontro alle richieste di chiarimenti da parte dell’agenzia Reuters.
AAPL.O per Apple e Alphabet per Google, che soprintendono alle app pubblicate nelle proprie rispettive piattaforme per iPhone e Android, hanno girato le domande agli sviluppatori dei giochi.
Le regole relative agli annunci pubblicitari variano a seconda dei diversi paesi e nel Regno Unito, dove risiedono Cassis e suo figlio, il monitoraggio delle campagne è demandato all’Advertising Standards Authority. Tale ente ha dichiarato che, anche se al momento non sta effettuando indagini su nessuna pubblicità del governo israeliano, in generale qualsiasi annuncio che contenga immagini crude o esplicite deve essere “accuratamente escluso dal target dei minori di 18 anni”.
Traduzione per InfoPal di Isabella Cecchi