Appello di 52 personalità internazionali per un embargo militare a Israele

Memo. Il 29 novembre, Giornata Onu per la Palestina, 52 personalità di rilievo hanno lanciato un appello per chiedere «un’urgente […] azione internazionale che porti a un embargo militare, totale e tassativo, nei confronti di Israele».

L’appello, conseguenza diretta dell’ultima guerra di aggressione israeliana nei confronti di oltre un milione e mezzo di palestinesi dell’assediata Striscia di Gaza, vuole essere anche una reazione all’occupazione militare israeliana che si protrae ormai da decenni e alla persistente negazione dei diritti riconosciuti dalle Nazioni Unite al popolo palestinese. Nell’appello si esprime orrore per l’ultimo bagno di sangue – costato la vita a più di 160 palestinesi di Gaza, tra cui 34 bambini – e si sostiene che proprio l’impunità di cui gode Israele consenta la perpetrazione periodica di tali violenze, anche grazie alla complicità di paesi come Stati Uniti, Unione Europea, India, Brasile, Corea del Sud, alleati militari e strategici per Israele.

L’appello è stato firmato fra gli altri dai premi Nobel Mairead Maguire e Adolfo Perez Esquível, dall’ex leader dei Pink Floyd Roger Waters, dai registi Mike Leigh e Ken Loach, dal premio Pulitzer Alice Walker, dalla scrittrice di fama Naomi Klein e da Stéphan Hessel, sopravvissuto all’Olocausto e tra gli estensori della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo del 1948.

Nel testo si afferma che “il tentativo di Israele di giustificare il ricorso illegale e sproporzionato alla forza militare come “autodifesa” non è sostenibile dal punto di vista legale e tanto meno morale”, e ribadisce che non si può invocare “l’autodifesa al fine di proteggere una situazione fuori legge, determinata in primo luogo proprio da Israele”.

L’appello fa eco alla richiesta presentata lo scorso anno dalla società civile palestinese per l’imposizione di un embargo militare nei confronti di Israele, sulla scia di quello intrapreso contro il Sudafrica dell’apartheid, come strumento concreto di pressione affinché Israele si adegui al diritto internazionale.

È giunto il momento dell’embargo militare a Israele. 

Essere liberi non vuol dire solo spezzare le proprie catene, ma vivere in un modo che rispetti e favorisca la libertà degli altri.

Nelson Mandela

Inorriditi dall’ultima aggressione israeliana contro il milione e mezzo di palestinesi nella Striscia di Gaza occupata e sotto assedio e consci dell’impunità che ha permesso che si potesse aggiungere un altro capitolo alla storia delle decennali violazioni dei diritti internazionali e dei palestinesi, crediamo sia urgente e necessaria un’azione internazionale che porti a un embargo militare, totale e tassativo, nei confronti di Israele. Una simile misura è già stata oggetto di diverse risoluzioni Onu[1]e non si discosta dall’embargo militare imposto contro il Sudafrica ai tempi dell’apartheid.

[1] Si veda fra le altre, la risoluzione all’assemblea generale delle Nazioni Unite 3414 (1975): «L’assemblea generale chiede che tutti gli Stati interrompano qualsiasi genere di fornitura miliare o di aiuto economico a Israele fin quando il paese continuerà a occupare i territori arabi e a negare i diritti nazionali inalienabili del popolo palestinese».

http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=43376#.UKEIxYdyGSo