Assedio su Gaza: sarà operativo un solo valico commerciale

Gaza – InfoPal. Il Comitato popolare per rompere l'assedio su Gaza ha reso nota la decisione israeliana di tenere chiuso il valico di Karni (al-Mintar), a nord-est di Gaza, e di dirottarne il traffico su quello di Kerem Abu Salem, a sud.

Ciò non sarà sufficiente a rispondere alle esigenze della Striscia di Gaza assediata: la struttura di Kerem Abu Salem non potrà compensare il passaggio di beni, merci, medicinali, materiali da costruzione che passerebbero invece dagli altri quattro valichi.

L'Autorità nazionale palestinese (Anp) aveva firmato un accordo con il governo israeliano sulla chiusura di Karni, per mantenere unicamente Kerem Abu Salem come principale passaggio per il transito delle merci.

Il Comitato ha affermato che, con questa scelta, “l'occupazione israeliana mira a raggirare il proprio dovere di rimuovere definitivamente l'assedio su Gaza, dove c'è urgente bisogno di ogni sorta di beni e materiali atti a salvare l'area dalla catastrofe umanitaria e avviare una ripresa”.

I quattro passaggi commerciali presenti sul territorio palestinese assediato sono: Karni, la cui chiusura preclude l'ingresso di materiale edilizio; ash-Shaja'iyah, dove, in passato, arrivavano carburante e gasolio. L'intermittenza con cui Israele ne ha permesso l'apertura, ha creato frequenti crisi energetiche, con la chiusura dell'unica centrale elettrica presente sul territorio assediato. Oggi, il passaggio è stato definitivamente chiuso. Il valico commerciale di Sufa, a sud, resta totalmente sigillato dal 2007. Nahal Oz, a nord di Sufa, è anch'esso inattivo dall'assedio imposto da Israele nel 2007. Resta solo quello di Kerem Abu Salem, sotto pieno controllo israeliano e destinato al passaggio esclusivo di poche tipologie di merci.

Questa situazione è aggravata dalla riduzione dei giorni lavorativi concessi ai passaggi della Striscia di Gaza: frumento e mangimi possono essere introdotti due giorni alla settimana, mentre i materiali da costruzione, destinati a progetti finanziati dall'estero, vengono permessi solo di rado.

“Israele sta tentando di attuare una trasformazione graduale della funzione di questi valichi, limitandogli a servire come meri passaggi di precise merci”.

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