Bahrein: la repressione civile aumenta, detenuti torturati e feriti

Comunicato stampa.

Bahrein: la repressione civile aumenta, detenuti torturati e feriti

“Ti elimineremo, Hamad!”, questo è lo slogan della protesta di Bahrein, rivolto contro il suo dittatore durante le manifestazioni degli scorsi giorni avvenute in tutto il Paese. In cinque luoghi i manifestanti si sono opposti coraggiosamente agli attacchi delle forze armate del regime, impegnate a interrompere le loro manifestazioni pacifiche. La popolazione è scesa in strada chiedendo di liberare i prigionieri politici e di abolire la dittatura ereditaria al potere. Inoltre, i cittadini vorrebbero un aiuto repentino da parte delle organizzazioni internazionali per combattere le torture inflitte ai detenuti e per prendere provvedimenti contro chi ha distrutto luoghi di culto e aggredito donne e bambini.

Queste manifestazioni hanno provato senza ombra di dubbio che la rivoluzione popolare ha vinto contro i mezzi di repressione dittatoriali. In risposta al movimento civile, il regime ha intensificato la repressione contro i detenuti politici in vari modi: negli ultimi tre mesi, non sono state permesse visite alle carceri da parte di famigliari; i prigionieri sono trattati ancora più duramente e non ricevono cure mediche; le malattie gravi non sono controllate e gli episodi di abuso e violenza si sono intensificati. Nel frattempo, Amnesty Internetional ha protestato contro l’arresto e la detenzione di bambini da parte dalle autorità di Al Khalifa. Il primo giugno, giornata internazionale per la protezione dei bambini, Amnesty International ha richiesto alle autorità di Bahrein di annullare le condanne nei confronti dei bambini, trattati come adulti, e ha chiesto un nuovo processo a tutela dei diritti dei bambini, in modo da garantire un trattamento conforme ai principi di giustizia minorile. Inoltre, esige il trasferimento di tutti i detenuti minorenni in carceri minorili, dove il regime dovrà assicurare un’assistenza sanitaria adeguata e abolire le torture. Trattando ragazzi di 15 anni come adulti, il Bahrein trasgredisce la legge secondo la quale i minorenni sospettati devo ricevere un trattamento conforme alle norme e ai principi della giustizia minorile. Una volta dietro le sbarre, adolescenti tra i 15 e i 17 anni sono detenuti in celle che condividono con adulti; in queste condizioni, le probabilità di abuso sono molto elevate e i loro diritti di minorenni non vengono rispettati. “I diritti dei bambini non possono essere violati a vantaggio delle autorità”, ha affermato Hassiba Hadj Sahraou, vice direttrice del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.

Sebbene le donne siano già state oggetto di abusi terribili, il loro trattamento è peggiorato ulteriormente nell’ultimo periodo. Secondo la famiglia dell’attivista Nafisa Al Asfoor, arrestata ad Aprile presso il circuito di Formula 1, le condizioni di salute della ragazza sarebbero molto gravi. Ha contratto diverse malattie ed è svenuta quattro volte dopo il suo arresto. Durante uno di questi mancamenti, i soccorsi sono arrivati con 45 minuti di ritardo, peggiorando le sue condizioni. Un’altra donna, Nadia Ali Yousuf, proveniente da Bani Jamra e incinta di otto mesi, è stata picchiata brutalmente dopo il suo recente arresto. Anche suo marito è stato arrestato e sembra che sia stata portata in ospedale. Sul suo viso erano visibili chiari segni di tortura.

Ma le violenze sono presenti anche fuori dalle camere di tortura. Durante il trasferimento dei detenuti al tribunale, questi sono costretti a restare in piedi durante tutto il tragitto, mentre vengono malmenati e umiliati. Il paese sta vivendo il periodo più buio della sua storia. La ferocia del dittatore si inasprisce sempre di più, grazie anche all’appoggio e alla protezione dell’Occidente. Settimana scorsa più di trenta bahreniti sono stati arrestati, tra cui due donne e un bambino. Nell’intero Paese, il numero di abitazioni nelle quali sono state fatte irruzioni è salito a 23. Almeno sette cittadini sono stati feriti e torturati. 26 aree residenziali sono state attaccate con armi da fuoco, gas chimici e fucili. Queste aree includono: Bani Jamra, Barbar, Malikiya, Sitra, Sar, Karrana, Bilad Al Qadeen, Hamad town, Jidhafs e Manama. Almeno una persona è stata presa di mira e urtata dalle macchine della polizia a Duraz. Le proprietà dei cittadini sono state distrutte in diversi luoghi, tra cui Barbar e Duraz.

Bahrain Freedom Movment
7 giugno 2013

 

Traduzione a cura di Valentina Vighetti