Betlemme – Ma’an. In cinque anni di assedio illegale, Israele ha assassinato nella Striscia di Gaza 2.300 palestinesi e ne ha feriti 7.700.
Lo afferma l’Ocha, l’ufficio Onu per gli Affari umanitari.
Circa il 27% dei casi riguarda donne e bambini, stando al rapporto Onu, in cui è chiara la relazione tra i dati e gli effetti del blocco israeliano su Gaza.
Ieri, 14 giugno, l’assedio israeliano su Gaza via terra, mare e cielo è entrato al suo sesto anno.
In regime di assedio le esportazioni sono crollate al di sotto del 3% dei livelli del 2006.
“Il divieto protratto sul trasporto di beni da Gaza verso i suoi mercati di sempre in Cisgiordania e in Israele (Territori palestinesi occupati nel ’48, ndr) insieme alle altre restrizioni all’accesso alla terra agricola e all’attività ittica, non hanno fatto altro che accentuare insicurezza alimentare e dipendenza dagli aiuti”.
Il blocco navale israeliano su Gaza ha leso le condizioni di lavoro di 35mila pescatori e, a causa delle restrizione imposte da Israele sulle frontiere terrestri, i contadini di Gaza hanno perso circa 75mila tonnellate di produzione annua.
Le restrizioni israeliane alle importazioni hanno fatto crescere il fenomeno del commercio di contrabbando. Almeno 172 palestinesi hanno perso la vita mentre lavoravano nei tunnel tra Gaza ed Egitto. L’ultimo operaio è deceduto appena due giorni fa.
Nonostante i rischi, i più giovani lavorano ancora all’interno dei tunnel dove, si stima, sono impiegati oltre la metà dei ragazzi disoccupati di Gaza.
Il 44% della popolazione vive nell’insufficienza alimentare.
Per Mark Regev, portavoce del premier israeliano Benjamin Netanyahu: “L’assedio è stato necessario perchè Gaza è governata ‘dall’organizzazione terroristica Hamas’”.
“Ogni carico diretto a Gaza deve essere ispezionato perché il territorio è controllato da Hamas, organizzazione internazionalmente etichettata come terroristica”, ha continuato Regev rivolgendosi a Reuters e rispondendo a una petizione sottoscritta da 50 gruppi per l’assistenza, comprese 6 Agenzie Onu, in cui si chiede a Israele la rimozione dell’illegale assedio sulla Striscia di Gaza.