Congressista statunitense chiama Netanyahu “maniaco genocida”

Washington – MEMO. La deputata statunitense Rashida Tlaib ha criticato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, classificandolo come “maniaco genocida”, e ha condannato i membri del Congresso che scelgono di incontrarsi con lui, in un post condiviso sul suo profilo Instagram, mercoledì sera.

“Maniaco genocida. Ogni membro del Congresso che si siede con questo assassino sta sostenendo un criminale di guerra”, ha scritto Tlaib. “Non dimenticheremo mai”.

Il post giunge sulla scia delle accuse al presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha mantenuto un fermo sostegno a Israele anche quando questo commette quello che la maggior parte delle organizzazioni per i diritti umani ha definito come un genocidio contro i palestinesi, avendone uccisi più di 21 mila dal 7 ottobre, la maggior parte bambini e donne.

La lobby sionista negli Stati Uniti ha attaccato Tlaib e altri progressisti che hanno chiesto un cessate il fuoco immediato per proteggere i civili palestinesi dopo la campagna di bombardamenti genocidi di Israele a Gaza.

All’inizio del mese, la Camera dei Rappresentanti ha votato per censurare Tlaib per alcune dichiarazioni in un video condiviso il 3 novembre, che hanno fatto arrabbiare la lobby sionista e il movimento di destra negli Stati Uniti.

“Joe Biden sostiene il genocidio del popolo palestinese. Il popolo statunitense non lo dimenticherà. Biden, chieda un cessate il fuoco ora. O non conti su di noi nel 2024”, si legge. La polemica è stata ulteriormente alimentata dall’inserimento dello slogan “Dal fiume al mare, la Palestina sarà libera”.

Presentata dal repubblicano Rich McCormick, la risoluzione per censurare Tlaib è stata approvata con un voto di 234-188, che ha visto il sostegno di 22 democratici che si sono uniti ai repubblicani nel rimproverare Tlaib.

La risoluzione accusava Tlaib, unico membro palestinese-statunitense del Congresso, di “promuovere false narrazioni riguardo al 7 ottobre”.

La deputata ha sottolineato che le sue critiche sono sempre state rivolte al governo israeliano e alle azioni di Netanyahu.

Israele ha ucciso 8.800 bambini e 6.300 donne dall’inizio dell’offensiva su Gaza il 7 ottobre, secondo l’Ufficio stampa del governo di Gaza.

(Foto: [Celal Güneş – Anadolu Agency]).

Traduzione per InfoPal di F.L.