Damasco, convoglio Wafa’a finito sotto al fuoco dei mortai

Damasco-Quds Press. Mercoledì 4 settembre, i membri del convoglio Wafa’a, della campagna europea per aiutare le vittime della Siria, sono sfuggiti ad un bombardamento che ha colpito l’area in cui si trovavano nella capitale siriana, Damasco. Tuttavia, il bombardamento ha provocato due vittime tra i cittadini siriani presenti nel luogo dell’incidente.

Amin Abu Rashid, presidente del convoglio, ha fatto sapere che l’area in cui si trovavano i membri della campagna è finita sotto il fuoco dei mortai, che ha provocato due vittime e otto feriti.

In alcune dichiarazioni rilasciate esclusivamente a Quds Press, Abu Rashid ha affermato che il bombardamento ha causato alcuni danni ad uno dei camion del convoglio, sottolineando che tutti i membri della campagna stanno bene e che nessuno di loro è rimasto ferito.

Ha aggiunto che dopo l’evacuazione delle vittime e il soccorso dei feriti i lavori di scarico e smistamento degli aiuti sono ripresi, spiegando che gli aiuti saranno distribuiti giovedì, sotto forma di pacchi alimentari e medici, nei centri di rifugio e nei campi profughi. Egli ha anche ribadito che il convoglio è lontanissimo dall’avere scopi politici, in quanto la sua missione è puramente umanitaria, e dietro alla quale vi sono solamente persone coscienziose che desiderano aiutare le vittime della Siria.

I membri della campagna avevano chiesto alle autorità di Damasco di consentire l’accesso ai campi profughi palestinesi della capitale, per fornire direttamente gli aiuti umanitari e di soccorso, in risposta agli appelli in tal senso giunti dagli abitanti.

Ieri, Amin Abu Rashid, in un comunicato stampa ha dichiarato: “Abbiamo avviato dei contatti con le autorità siriane per chiederle di consentirci di accedere ai campi profughi, soprattutto quello di Yarmouk”. Egli ha anche richiesto una “tregua” al fine di garantire una via d’accesso sicura per portare gli aiuti alle famiglie palestinesi che ne necessitano nei campi.

Ha sottolineato che la delegazione a seguito della campagna ha tenuto una serie di incontri con i funzionari e le organizzazioni sociali, al fine di mettere appunto un piano per distribuire gli aiuti alle popolazioni bisognose nei campi. Ha aggiunto che nei prossimi due giorni verrà studiato un programma per organizzare la distribuzione nelle zone di combattimento.

Il convoglio, composto da una dozzina di camion che trasportano 24 container carichi di aiuti umanitari e medici, è entrato in territorio siriano martedì scorso, proveniente dal Libano. La sua missione, che consiste nella distribuzione diretta degli aiuti nei campi profughi palestinesi e nei centri di rifugio di Damasco, durerà per cinque giorni.