Euro-Med: Israele ha sganciato oltre 6 mila bombe su Gaza negli ultimi giorni

Ginevra. L’Euro-Med Human Rights Monitor ha dichiarato che gli incessanti attacchi aerei e di artiglieria di Israele sulla Striscia di Gaza l’hanno trasformata in un inferno in cui prevalgono morte e distruzione, tra condizioni umanitarie estremamente complesse.

In un comunicato stampa rilasciato sabato, Euro-Med Monitor ha dichiarato di aver “documentato l’uccisione di almeno 14 palestinesi ogni ora nell’ottavo giorno dell’operazione militare israeliana ‘Spade di ferro’ nella Striscia di Gaza. Finora, questa operazione ha incluso il lancio di più di 6 mila bombe sull’area densamente popolata” (i dati arrivano al 14/10).

“I civili residenti a Gaza si trovano senza alcun riparo, in fuga da una forma di morte all’altra in una realtà disumana. I servizi di base come l’elettricità, l’acqua, le comunicazioni e internet scarseggiano, ponendo minacce gravi e senza precedenti alla sicurezza alimentare”.

Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato lo stato di guerra contro la Striscia di Gaza sabato sera 7 ottobre, consentendo all’esercito di condurre attacchi militari estesi in risposta all’operazione “Ciclone di al-Aqsa” di Hamas.

“Da quel momento, l’esercito israeliano ha eseguito migliaia di attacchi aerei e di artiglieria, 24 ore su 24, prendendo di mira quartieri residenziali ed edifici a più piani […] nella Striscia di Gaza”, ha dichiarato Euro-Med.

L’Euro-Med ha sottolineato che “Israele continua a intensificare i suoi attacchi aerei e di artiglieria in tutta la Striscia di Gaza e a distruggere interi quartieri residenziali, che hanno portato ‘all’annientamento di almeno 82 famiglie in orribili uccisioni collettive'”.

“Gli attacchi di Israele hanno distrutto 2.650 edifici residenziali e danneggiato gravemente circa 70 mila unità abitative. Inoltre, sono stati distrutti 65 edifici governativi”.

Euro-Med ha anche sottolineato che gli attacchi israeliani su Gaza hanno distrutto almeno 71 scuole, 145 impianti industriali, 61 sedi di media, 18 moschee e decine di antichi luoghi sacri.

“La Striscia di Gaza stava già vivendo uno sfollamento su larga scala come risultato degli attacchi di Israele”. Euro-Med ha documentato lo sfollamento di oltre 820 mila persone verso scuole affiliate alle Nazioni Unite, scuole governative e case di parenti e vicini.

“In assenza di un rifugio sicuro, decine di migliaia di civili si sono rifugiati negli ospedali per proteggersi dagli attacchi di Israele, con oltre 35 mila persone che si sono rifugiate nel solo complesso medico di al-Shifa”.

Euro-Med ha accusato l’esercito israeliano di terrorizzare i residenti della città di Gaza e delle aree settentrionali, ordinando loro di lasciare le proprie case e di recarsi nelle aree centrali e meridionali della Striscia di Gaza.

Euro-Med Monitor ha sottolineato che “gli avvisi di evacuazione per i civili a Gaza sono stati fatti senza alcun annuncio di cessazione delle incursioni e degli attacchi aerei e senza alcuna garanzia di sicurezza o di ritorno”, definendo il trasferimento forzato di civili a Gaza da parte di Israele un “crimine di guerra”.

Euro-Med ha denunciato con forza “la presa di mira deliberata di civili che sono stati sfollati con la forza dalle loro case, dopo essere stati intimiditi e avvertiti dall’esercito israeliano”.

Ha sottolineato che “tale azione costituisce una palese violazione dell’articolo 49 della Quarta Convenzione di Ginevra, che proibisce alla potenza occupante di trasferire direttamente i residenti o di deportare gli individui protetti dal diritto internazionale nel territorio occupato”.

“L’esercito israeliano ha persino avvertito quattro ospedali, tra cui l’ospedale Kamal Adwan, l’ospedale al-Awda, l’ospedale al-Quds e l’ospedale da campo giordano, di evacuare dalle regioni di Gaza e del nord, una misura che impedisce servizi sanitari essenziali e di emergenza per centinaia di migliaia di residenti”, ha aggiunto Euro-Med.

Euro-Med ha chiesto un’azione internazionale immediata per garantire la fornitura di elettricità, acqua e beni di prima necessità a Gaza e per rimuovere il blocco israeliano illegale imposto sul territorio dal 2006, “che è una delle cause principali del conflitto in corso”.

Ha sottolineato che l’attuale punizione collettiva dei civili di Gaza equivale ad un crimine di guerra, aggiungendo che Israele, in quanto potenza occupante, è legalmente obbligato a soddisfare i bisogni di base della popolazione civile occupata secondo il diritto internazionale.

Alla luce degli eventi attuali, Euro-Med ha messo in discussione la posizione della Corte penale internazionale, che negli ultimi anni ha avviato un’indagine sui crimini commessi nei Territori palestinesi occupati, finora senza risultati tangibili.

(Fonte: Euro-Med Monitor).

Traduzione per InfoPal di F.H.L.