Un ex soldato israeliano ammette che le IDF non vedono i palestinesi come esseri umani

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The Independent.co.uk. Un ex soldato ha ammesso che le Forze di Difesa israeliane non vedono i Palestinesi come “esseri umani”, bensì come individui “e potenziali terroristi”.

Nadav Bigelman, che ha prestato servizio nelle Forze di Difesa tra il 2007 e il 2010, ha commentato un video che ritrae dei soldati israeliani mentre arrestano un ragazzino disabile palestinese, due settimane fa.

“Dopo un po’, smetti di vedere le persone come tali, i bambini come bambini, gli adolescenti come adolescenti: ai tuoi occhi, sono solo Palestinesi, potenziali terroristi”, ha dichiarato a Russia Today.

“Purtroppo, per certi versi, il video [quello dell’arresto del bambino] non mi ha sorpreso”. Bigelman, membro dell’organizzazione di veterani israeliani Breaking the Silence, ha anche riconosciuto di aver preso parte a “svariate” operazioni del genere durante la sua carriera militare.

Qualche mese fa, Euro-Mid Observer for Human Rights, organizzazione non governativa senza fini di lucro con sede a Ginevra, ha pubblicato dei dati secondo cui, tra gennaio 2010 e giugno 2014, sarebbero stati arrestati circa 2.500 bambini e ragazzi palestinesi. 

Secondo l’organizzazione, circa 400 avevano tra i 12 e 15 anni di età.

Bigelman ha aggiunto: “Gli ordini erano molto chiari, indipendentemente dal fatto che le persone tratte in arresto avessero otto, venticinque o sessant’anni”.

L’ex militare ha precisato che il suo non è un attacco alle Forze di Difesa: “Parlo a nome di un gruppo di circa 950 soldati [l’organizzazione Breaking the Silence] che hanno operato a Gaza o in Cisgiordania”.

“Secondo il nostro punto di vista, il problema non è l’esercito, ma ciò che i soldati sono chiamati a fare: l’obiettivo è il controllo di circa quattro milioni di persone attraverso un rigido regime militare. È questa la nostra politica da cinquantanni”.

Ha poi aggiunto: “Non si può controllare una popolazione senza l’uso della forza e non si può privare un popolo della propria libertà senza che questo resista. È questa la ragione degli arresti e, quindi, della comparsa di foto e video come quelli visti negli ultimi giorni”.

Secondo Bigelman, la possibilità di girare video o scattare foto potrebbe rivelarsi positiva. “Da ex soldato, posso dire che la presenza di una telecamera induce a ragionare di più prima di commettere determinate azioni; a mio parere, è il mezzo non violento più utile che i Palestinesi possono usare per contrastare l’occupazione”.

Traduzione di Romana Rubeo