Fake-news e manipolazioni delle immagini riprese acriticamente dal mainstream coloniale occidentale

Gaza-InfoPal. Di Angela Lano. Dall’inizio dell’operazione della Resistenza palestinese, Ciclone al-Aqsa/al-Aqsa Flood/Storm, il 7 ottobre scorso, e del genocidio israeliano contro la popolazione civile della Striscia di Gaza, Israele, potenza coloniale euro-statunitense nell’Asia occidentale, spaccia ai media mainstream dell’Occidente, tutti facenti capo alle stesse corporazioni internazionali, e tutti con la stessa linea editoriale, immagini e informazioni fake. Cioè fake-news che, tuttavia, vengono puntualmente smentite e de-costruite.

La comunicazione è un importante strumento che, in mano a genocidi e criminali di guerra, diviene un’arma potente tanto quanto bombe e proiettili, e Israele e la sua Israeli Lobby negli USA e nel resto dell’Occidente in declino lo sanno bene e investono miliardi per manipolare, ingannare, mentire, fabbricare notizie e immagini da diffondere in tutto il mondo, nel sempre più vano tentativo di passare da criminali a vittime, da assassini ontologici quali sono a martiri.

Lo smascheramento quasi contestuale delle menzogne e delle fabbricazioni israeliane è dovuto, in gran parte, alla rapidità con la quale notizie, immagini e video dalla Striscia di Gaza e dalla Cisgiordania sotto attacco raggiungono tutto il mondo, e sono “viste” attraverso i social media, soprattutto Telegram e Instagram. E dunque, la hasbara, propaganda israeliana, è diventata un boomerang contro il regime genocida di Tel Aviv e il sionismo in generale in tutto il mondo: mai Israele è stato tanto screditato, condannato e disprezzato a livello globale come in questi ultimi mesi di feroce offensiva contro una popolazione civile inerme.

Da questa débâcle di immagine, di etica, e di tutto il resto – militare compresa – Israele non si risolleverà più e accompagnerà l’Occidente coloniale/neo-coloniale nel suo inesorabile e salvifico (per il resto del mondo da loro oppresso e martoriato) declino.

Ma vediamo le ultime invenzioni della mente psicopatica e genocida sionista: in questi giorni, l’esercito israeliano ha diffuso questa immagine taroccata (nella foto qui sotto), sostenendo di aver rapito combattenti della Resistenza dall’interno dell’ospedale Kamal Edwan, nel nord di Gaza e di averli costretti “ad alzare le armi e ad arrendersi”.

Dopo un esame accurato, sono stati identificati un medico tirocinante, Nasr Imad Al-Madhoun, e un infermiere che lavorava presso l’ospedale (fonte: Euro-Med Human Rights Monitor).

Purtroppo, i media italiani, giunti al livello più basso di etica e deontologia, hanno ripreso la fake-news passandola per informazione.

Vediamo qui un’agenzia nazionale italiana, che accredita e pubblica la velina dell’esercito israeliano come notizia reale, senza, ovviamente, verificarla:

“Arrestati oltre 70 di Hamas usciti da ospedale Gaza City. L’esercito e le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato ‘più di 70 operativi terroristi’ di Hamas, ‘usciti con le armi in mano’ dall’ospedale ‘Kamal Adwan di Gaza City. Lo ha annunciato il portavoce militare riferendosi ad un’operazione condotta nell’area dell’ospedale. Durante questa attività – ha spiegato – “i soldati hanno localizzato un edificio usato da operativi terroristi di Hamas e anche armi all’interno”. Durante la stessa operazione – di cui l’esercito ha fornito foto – sono stati “uccisi numerosi terroristi”.

L’obbligo di verificare le fonti non esiste più, e si diventa embedded a distanza con l’esercito occupante. Inoltre, il danno che una simile comunicazione arreca non è solo a una veritiera e corretta informazione, ma è anche umanitario: accreditando la notizia secondo la quale dentro gli ospedali di Gaza, stracolmi di feriti e di salme, si “nascondano” i resistenti, si vanno a giustificare i bombardamenti e i massacri che Israele sta compiendo da settimane contro queste strutture che, invece, dovrebbero essere protette. Evidentemente, i giornalisti non leggono neanche le dichiarazioni dell’ONU e dell’OMS al riguardo…

Ovviamente, secondo questo tipo di giornalismo, la legittima (secondo l’ONU e le organizzazioni di diritto internazionale) Resistenza palestinese viene spacciata per “terrorismo” e i resistenti per “terroristi”.

Nei giorni scorsi erano circolate altre immagini di civili rapiti, denudati e umiliati, e spacciati come combattenti di Hamas, ma anche in questo caso, l’esercito sionista era stato presto sbugiardato.

Ora, qualunque esperto di geopolitica che si occupi di Medio Oriente sa che i combattenti della resistenza palestinese, e a maggior ragione in questa situazione bellica devastante, piuttosto che arrendersi al nemico si fanno uccidere, ma non si consegnano disarmati a soldati di un regime sanguinario, sadico e folle.

Non si può che dedurre che i giornalisti del mainstream, per loro natura estremamente limitata e asservita, non si occupano di epistème “conoscenza” nel senso scientifico del termine, ma solo di dòxa, opinione, che loro manipolano grossolanamente a vantaggio dei loro padroni.