Gaza-InfoPal. Nizar Ayyash, presidente dell’Unione dei pescatori palestinesi, ha affermato che solo il 10% dei pescatori di Gaza, il cui numero raggiunge i 3700, è attualmente in grado di esercitare la propria professione. Ciò sarebbe dovuto al perdurare dell’assedio israeliano e alle recenti restrizioni egiziane sul confine meridionale dell’enclave costiera.
Giovedì 10 ottobre, nel corso di un sit-in organizzato al porto di Gaza dal Comitato nazionale per rompere l’assedio, Ayyash ha illustrato le diverse violazioni subite dai pescatori, al largo del mare di Gaza, per mano delle forze israeliane.
Ha dichiarato: “I pescatori palestinesi vivono una difficile situazione economica in virtù dell’impossibilità di guadagnarsi da vivere, a causa dell’assedio israeliano imposto sulla Striscia di Gaza”.
Si è quindi appellato alle organizzazioni per i diritti umani e gli enti competenti per la navigazione marittima affinché intervengano per proteggere i pescatori palestinesi dalle violazioni commesse dalle forze di occupazione in mare.
Il funzionario palestinese ha anche deplorato la recente condanna inflitta a cinque pescatori palestinesi avvicinatisi alle acque egiziane, arrestati dalla Marina del Paese arabo.
“Non ci aspettavamo che i tribunali egiziani potessero infliggere un anno di carcere e una multa di 600 lire egiziane ai nostri pescatori”, ha affermato.
Ha aggiunto: “Noi, dell’Unione Generale dei pescatori palestinesi, condanniamo quel gesto e esortiamo le organizzazioni per i diritti umani e la Lega araba ad assumersi le proprie responsabilità affinché i pescatori della Striscia di Gaza vengano rilasciati”.
Ayyash ha anche invitato gli egiziani ad istituire un’area commerciale nei pressi del valico di Rafah per attenuare gli effetti del soffocante assedio imposto dall’occupazione sulla Striscia di Gaza.