Gaza. Il capo dell’Ufficio governativo per i media a Gaza, Salama Marouf, ha affermato in una dichiarazione alla stampa, mercoledì, che “gli attacchi aerei nazisti israeliani contro il panificio al-Maghazi sono una continuazione del genocidio contro il nostro popolo”.
Marouf ha spiegato che il panificio era stato rifornito di farina ore prima dall’UNRWA, destinata a decine di migliaia di residenti e sfollati del campo. I missili hanno completamente distrutto il panificio e lasciato un grande buco al suo posto, oltre a demolire alcune case che lo circondavano nel centro del campo profughi di al-Maghazi, causando 10 morti e decine di feriti.
“Questo nuovo crimine, che è completamente coerente con il comportamento di questo occupante criminale fin dall’inizio della sua aggressione, fornisce nuove prove delle bugie dell’occupazione sulla natura dei suoi bersagli nella Striscia di Gaza. Abbiamo visto decine di altri casi di attacchi aerei che hanno deliberatamente preso di mira assembramenti di cittadini nelle panetterie, nei mercati e persino all’interno di ospedali o chiese, come è accaduto nel massacro dell’ospedale al-Ahli al-Arabi e della chiesa greco-ortodossa”, ha affermato.
“Si tratta di un crimine attraverso il quale l’occupazione cerca di aumentare il costo umano delle vittime di questo genocidio e di esacerbare la catastrofica realtà umanitaria che il nostro popolo sta vivendo sotto lo stretto assedio, impedendo l’accesso a tutti i beni più essenziali e necessari per vivere”, ha aggiunto.
Marouf ha dichiarato che gli aerei da guerra israeliani hanno sganciato più di 12 mila tonnellate di esplosivo sulla Striscia di Gaza, dal 7 ottobre. La loro forza esplosiva è equivalente alla bomba nucleare sganciata su Hiroshima in Giappone nel 1945.
“Una media di 33 tonnellate di esplosivo sono state sganciate per chilometro quadrato sull’enclave palestinese da quando Israele ha iniziato la sua aggressione”, ha aggiunto.
Il numero degli sfollati è salito a 1.400.000 cittadini, che rappresentano il 70% della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza, distribuiti in 222 rifugi, di cui 100 nel centro e nel nord di Gaza, ha sottolineato Marouf.
Circa 644 massacri israeliani sono stati commessi contro le famiglie palestinesi, causando danni a oltre 183 mila unità abitative (il 50% delle case nella Striscia di Gaza assediata), mentre 28 mila unità sono state completamente danneggiate e 75 uffici governativi e decine di strutture pubbliche e di servizio sono state distrutte.
Gli attacchi aerei israeliani hanno anche causato danni a 177 scuole, tra cui 32 che sono state messe fuori servizio, tra i bombardamenti che hanno colpito le reti elettriche e fognarie e quelli che hanno preso di mira i luoghi di culto, distruggendo 35 moschee e 3 chiese.
“Ci sono prove evidenti che l’esercito israeliano utilizza armi e munizioni non convenzionali e vietate a livello internazionale, in particolare il fosforo bianco, che è chiaramente evidente nelle ustioni sui corpi dei deceduti e dei feriti e nella loro pelle sciolta, negli arti superiori e inferiori”, ha sottolineato Marouf.
“Questi crimini sollevano ancora una volta la questione del ruolo della comunità internazionale e delle organizzazioni delle Nazioni Unite che non sono state in grado di fermare l’aggressione e porre fine a questo genocidio e non hanno nemmeno fornito le necessarie forniture umanitarie a centinaia di migliaia di sfollati nei centri di accoglienza”, ha aggiunto.
Marouf ha anche denunciato la copertura mediatica occidentale dell’aggressione israeliana, schierata con Israele, che sta uccidendo selvaggiamente i civili a Gaza, soprattutto bambini, donne e anziani.
Ha rinnovato il suo appello per la necessità di aprire il valico di frontiera di Rafah in modo permanente, al fine di consentire l’ingresso di forniture vitali e aiuti umanitari, in particolare carburante, farmaci e cibo.
(Fonte: PIC).
Traduzione per InfoPal di F.H.L.