Genocidio israelo-statunitense a Gaza: 72° giorno

Genocidio israelo-statunitense a Gaza: 72° giorno

Gaza. Le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno proseguito nella loro brutale aggressione contro la Striscia di Gaza per il 72° giorno consecutivo, domenica, attraverso decine di attacchi aerei, bombardamenti di artiglieria e la perpetrazione di massacri contro i civili, come parte del genocidio e delle operazioni di pulizia etnica, in una situazione umanitaria catastrofica dovuta all’assedio e allo sfollamento di oltre il 90% della popolazione.

Domenica gli aerei e l’artiglieria israeliana hanno continuato i loro attacchi aerei ed i bombardamenti su diverse aree della Striscia di Gaza, prendendo di mira case e rifugi.

I cecchini dell’occupazione nelle aree di infiltrazione, soprattutto nella città di Gaza e nel nord, aprono il fuoco su chiunque si muova, uccidendo diverse persone, e nessuno può raggiungerli né nelle case né sulle strade.

Le forze dell’esercito israeliano hanno sparato bombe al fosforo e fumogeni su Khan Yunis.

Fonti mediche hanno riportato l’omicidio di 12 cittadini ed il ferimento di altri 20 in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira una casa nel campo profughi di Deir al-Balah, la cui maggioranza dei residenti era stata sfollata dalle città di Gaza e Khan Yunis.

Un proiettile di un carro armato, che non è esploso, è caduto su una tenda che ospitava gli sfollati nel cortile dell’ospedale Nasser di Khan Yunis, ferendo due residenti.

Le IOF hanno commesso un massacro contro la famiglia Shihab dopo aver bombardato la loro casa a Jabalya al-Balad, nel nord della Striscia di Gaza, causando l’omicidio di 24 persone ed il ferimento di decine, che sono state trasferite in piccole cliniche della zona. Ci sono notizie di altri dispersi.

Il giornalista Islam Badr, dal nord di Gaza, ha riferito che questo è il secondo massacro contro il gruppo familiare: all’inizio della guerra, Israele ne aveva uccisi 65.

Gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato un attacco aereo sulla città di al-Qarara, a nord-est di Khan Yunis, e hanno bombardato la casa della famiglia Salami nel quartiere di al-Janeina, a Rafah, causando vittime e feriti.

Sono state segnalate vittime tra le famiglie musulmane, beduine e Nawajha nei bombardamenti israeliani che hanno preso di mira diverse abitazioni a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale.

Gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato dei flare nei cieli di Rafah e Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza.

Gli aerei e l’artiglieria delle IOF hanno bombardato pesantemente la città di Bani Suhaila, le aree circostanti di Katiba e di Street 5, oltre all’area di Ma’an, ad est di Khan Yunis, con segnalazioni di feroci scontri con i combattenti della resistenza.

Navi da guerra hanno sparato missili verso la spiaggia di Khan Yunis.

Intensi scontri sono scoppiati tra la resistenza e le IOF nell’area di Zanna a Bani Suhaila, a est di Khan Yunis, in concomitanza con il rumore di esplosioni e bombardamenti con proiettili di artiglieria.

Incursioni.

Le forze israeliane continuano le loro incursioni in diversi assi della Striscia di Gaza, tra feroci scontri in quelle aree.

Le forze israeliane stanno commettendo crimini orribili all’interno delle aree di incursione, tra cui razzie e saccheggi di case e strutture, oltre ad assediare migliaia di cittadini nelle loro case, privandoli di cibo, acqua e servizi sanitari.

Ci sono anche feriti e morti nelle case e sulle strade, e le squadre mediche non possono raggiungerli. Le forze israeliane effettuano anche arresti casuali contro i civili, accompagnati da aggressioni diffuse.

Interruzione delle comunicazioni e di Internet.

Le IOF continuano a bloccare le comunicazioni e internet nella Striscia di Gaza per il quarto giorno consecutivo da quando sono state interrotte giovedì (14 dicembre), per la quinta volta dall’inizio dell’aggressione. Si tratta del periodo più lungo di interruzione delle comunicazioni e di internet dall’inizio dell’aggressione, che ostacola la fornitura di servizi sanitari e umanitari, oltre a impedire la comunicazione tra i cittadini all’interno e all’esterno della Striscia.

Le sofferenze di centinaia di migliaia di sfollati si sono intensificate a causa della mancanza di un riparo adeguato e dei beni umanitari come cibo, acqua ed elettricità, oltre al freddo e alla pioggia.

Il numero di sfollati nella Striscia di Gaza è di 1,9 milioni, pari a circa il 90% della popolazione totale della Striscia.

(Fonti: PIC, Quds News).