Gli umani di Gaza: Osama Abu Safia, studente di Medicina dell’Università al-Azhar di Gaza

Gaza – Presstv.ir. Il profilo LinkedIn di Osama Abu Safia indica il 2025 come anno di completamento della sua laurea in Medicina, ma non è vissuto per vedere quel giorno, per vedere realizzarsi il suo sogno di diventare medico.

La vita del promettente studente di 23 anni, residente a Gaza, che era già al quinto anno degli studi di Medicina, è stata brutalmente interrotta da un attacco aereo israeliano all’inizio di questa settimana.

Safia e gli altri membri della sua famiglia sono stati uccisi in un bombardamento nel nord di Gaza.

Studente dell’Università al-Azhar di Gaza, Safia era entusiasta della Medicina e sognava di diventare medico e di servire la sua gente nel territorio assediato.

Era coinvolto come volontario in molte ONG a Gaza e lavorava come formatore presso una delle ONG nella parte settentrionale della città.

Spesso partecipava come volontario a seminari sull’assistenza sanitaria d’emergenza nelle moschee e nei centri comunitari locali ed era appassionato di promozione dell’educazione sanitaria a Gaza.

Studente brillante, Safia si era qualificato per l’USMLE (United States Medical Licensing Examination) a marzo di quest’anno. Era stato un passo avanti verso la realizzazione del suo sogno di specializzarsi in cardiologia.

Stava lavorando duramente per diventare cardiologo. Il medico in erba aveva appuntato il suo foglio di voti USMLE su tutti i suoi account di social media, mostrando il livello di entusiasmo che aveva.

Chi ha conosciuto Safia dice che aveva una vera e propria voglia di vivere. Attivo sulle piattaforme di social media, postava spesso foto della sua scuola di Medicina, affiliata all’Università al-Azhar di Gaza.

L’università è stata bombardata due volte nelle ultime quattro settimane, distruggendo l’intera infrastruttura.

Dall’operazione Ciclone di al-Aqsa del 7 ottobre, i tweet di Safia trasmettevano principalmente la sua fede e la sua convinzione. Citava versetti del Corano che dimostravano la sua fede nella giustizia divina.

Dal 7 ottobre, centinaia di medici e paramedici sono stati uccisi nella campagna genocida israeliana nella Striscia assediata, con aerei da guerra che hanno preso di mira anche ospedali e università.

Nel giorno in cui il sogno di Safia si è infranto per sempre, sono stati uccisi anche altri sei operatori sanitari, tra cui il dottor Hamam el-Deeb, specializzando in chirurgia ortopedica all’ospedale Shifa; Yaseen al-Akhras, studente di medicina; il dottor Jameel Tarazi, dentista; Nafeth al-Natour, paramedico.

Secondo i dati diffusi dal ministero della Salute di Gaza, almeno 150 professionisti sanitari palestinesi sono stati uccisi e molti altri feriti negli attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza.

La maggior parte di queste uccisioni è avvenuta negli ospedali. In una dichiarazione rilasciata martedì, il ministero della Salute di Gaza ha affermato che Israele sta “conducendo una guerra frenetica” contro gli ospedali del territorio assediato.

Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha condannato gli attacchi incessanti contro gli ospedali e ha ribadito l’urgente necessità di proteggere tutti gli operatori sanitari, i pazienti, le ambulanze e le strutture sanitarie.

Il primo ospedale ad essere attaccato è stato l’ospedale arabo al-Ahli, il 17 ottobre, seguito da attacchi ad altri ospedali, tra cui l’ospedale al-Shifa, l’ospedale al-Quds, l’ospedale dell’amicizia turco-palestinese, l’ospedale indonesiano e l’ospedale al-Wafaa.

Il bilancio delle vittime dell’aggressione israeliana a Gaza nell’ultimo mese ha già superato gli 11 mila morti, la maggior parte dei quali bambini e donne. Decine di migliaia di persone sono state sfollate a causa della guerra.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.