Hamas: ‘Abbiamo mediato con Damasco, preoccupati per il sangue siriano e per la protezione dei palestinesi’

Hamas: ‘Abbiamo mediato con Damasco, preoccupati per il sangue siriano e per la protezione dei palestinesi’

Gaza – InfoPal/Quds Press. Il Movimento di resistenza islamico, Hamas, ha ribadito la propria volontà a restare estraneo alle politiche interne dei Paesi arabi. Tali affermazioni seguono nuove ipotesi di trasferimento dalla Siria divulgate negli ultimi giorni.
Nella stessa dichiarazione, Hamas ha tenuto a specificare come nel movimento ci sia preoccupazione per gli eventi siriani, pur tenendo alta l’attenzione per la tutela dei palestinesi nel paese.
Nella comunicazione si nega, inoltre, di avere l’intenzione di partire da Damasco per muoversi verso un’altra capitale araba.

Yasser ‘Abdo Rabbo, segretario del Comitato Esecutivo Organizzazioe di Liberazione della Palestina (Olp), aveva avuto parole di critica nei confronti del capo dell’ufficio politico di Hamas, Khaled Mesha’al, “per il suo silenzio sullo spargimento di sangue in Siria”.
A tal proposito è Salah al-Bardawil, leader di Hamas, a rispondere e a fare chiarezza.
“In Siria i palestinesi hanno bisogno di una leadership forte e affidabile nella misura in cui essa è in grado di fare i loro interessi. Ciò per evitare ripercussioni contro il nostro popolo che, come altrove, anche in Siria vive nello status di rifugiato.

“Per questa ragione, la mediazione di Hamas in Siria può intendersi con il senso di limite, perché cauto.
Sin dai primissimi giorni della repressione in Siria, Hamas ha cercato di consigliare il governo siriano “di ascoltare il popolo per evitare lo spargimento di sangue e per assicurare stabilità”.

Quando viene chiesto al leader di Hamas se per caso non ci sia Tunisi nelle possibilità di un futura sede del Movimento, egli risponde: “Finora Hamas non ha discusso con nessuna delle parti arabe sulla possibilità di trasferirsi”.

Poi, con grande sorpresa, conclude al-Bardawil: “L’ufficio de facto e ufficiale di Hamas è in ogni luogo dove esiste il conflitto sionista, quindi nel cuore della Palestina occupata e all’esterno di essa, ovvero nel cuore dei Paesi arabi”.

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