Hamas: “La chiusura da parte dell’Egitto del valico Gaza è un crimine contro l’umanità”

Gaza-AFP. Martedì 18 marzo, Hamas ha duramente criticato la chiusura egiziana del valico di Rafah, affermando che l’inasprimento, da parte del Cairo, delle restrizioni sul territorio palestinese è un “crimine contro l’umanità”.
“L’insistenza delle autorità egiziane a chiudere il valico di Rafah e stringere l’assedio di Gaza è un crimine contro l’umanità, e un crimine contro il popolo palestinese”, ha dichiarato in un comunicato stampa Fawzi Barhoum, portavoce di Hamas.

Egli ha condannato “la prosecuzione del blocco e la chiusura del valico, il tutto mentre Israele intensifica e (aumenta) l’aggressione”.

“Noi riteniamo che tutte le parti che assediano Gaza siano completamente responsabili delle conseguenze di tale crimine”, ha aggiunto.

L’Egitto ha gravemente limitato l’accesso attraverso la città di confine, Rafah – unica porta di Gaza verso il mondo che non è controllata da Israele – apparentemente per motivi di sicurezza.

Il ministero degli Interni di Hamas ha dichiarato che Rafah, che per molti abitanti di Gaza rappresenta l’unico passaggio dentro e fuori del territorio e un’area cruciale per i rifornimenti, è rimasta chiusa per 39 giorni di fila.

L’ONU ha criticato la chiusura dei valichi di frontiera di Gaza, esprimendo preoccupazione per gli abitanti di Gaza bisognosi di cure mediche.

“Spostarsi è estremamente limitato, dentro e fuori Gaza (controllato da Israele), attraverso i valichi di Erez e Rafah e continua ad affliggere la popolazione civile, compresi i pazienti in attesa di cure mediche”, ha riferito Jeffrey Feltman, sotto-segretario per gli affari politici dell’ONU, in una conferenza al Consiglio di Sicurezza, svoltasi martedì.

“Carenze  di medicinali e di attrezzature mediche stanno interessando il sistema sanitario di Gaza, aumentando ulteriormente il numero di pazienti che cercano di andare all’estero per trattamenti medici che potrebbero essere svolti a Gaza, se le scorte fossero disponibili”.

Rafah è situato nel nord del Sinai, dove i militanti hanno ucciso decine di poliziotti e soldati egiziani da quando l’esercito ha spodestato il presidente islamista Mohamed Morsi, nel mese di luglio 2013.

L’esercito egiziano ha dichiarato mercoledì di aver distrutto 1.370 tunnel di contrabbando sotto il confine con la Striscia di Gaza, poiché i legami con Hamas si sono deteriorati.

Hamas è affiliata ai Fratelli Musulmani, movimento a cui il deposto presidente egiziano appartiene.

Il governo militare insediato al Cairo ha accusato Hamas di collusione con i militanti in Egitto, accusa che Hamas ha negato.

I tunnel sotto la città di Rafah vengono usati per trasportare cibo, carburante e prodotti di consumo nell’enclave palestinese densamente popolata.

Ma il governo egiziano sostiene che Hamas e altri gruppi militanti usino i tunnel più segreti per far entrare armi e denaro.

Traduzione di Edy Meroli