Haniyah apprezza l’invito di Mubarak a 'ripristinare il dialogo nazionale palestinese'.

Ismail Haniyah, primo ministro del governo di unità nazionale nella Striscia di Gaza, ha apprezzato l’invito del presidente egiziano Hosni Mubarak di ripristinare il dialogo per rafforzare l’unità nazionale e mettere fine alle tensioni.

In un comunicato stampa, di cui il corrispondente di Infopal.it ha ricevuto una copia, fonti palestinesi hanno riferito che Haniyah ha confermato la disponibilità a iniziare immediatamente il dialogo, sottolineando che l’invito del presidente Mubarak “significa che l’Egitto si rende conto della gravità e della complessità della situazione, che non potrà essere risolta senza negoziati diretti”.

Durante la conferenza di Sharm al-Shaikh, ieri sera, il presidente egiziano aveva invitato Mahmud Abbas e Hamas al dialogo per mettere fine alle cause che hanno portato alla presa di potere di Hamas a Gaza.

La "bomba" di Mubarak alla conferenza

Lo scrittore e esperto politico, Hani al-Masri, considera l’invito del presidente Mubarak lanciato all’apertura della conferenza di Sharm al-Shaikh, davanti al presidente Abbas e al primo ministro israeliano Ehud Olmert come la "bomba a sorpresa" della conferenza. Secondo lui, questo significa che l’Egitto teme seriamente le conseguenze della divisione palestinese.

In un’intervista con il corrispondente di Infopal.it, Al-Masri ha dichiarato: “La posizione egiziana esprime la ricerca di un equilibrio e il timore della divisione palestinese, in particolare alla luce della pessima posizione israeliana, che non ha presentato nulla di reale o serio”.

L’esperto politico ha confermato la sincerità degli egiziani nel prendersi cura della crisi palestinese.

La conferenza a quattro di ieri sera, a Sharm al-Shaikh, si è aperta con il discorso del presidente egiziano Mubarak che ha invitato i palestinesi divisi al dialogo per mettere fine alla crisi interna. Mubarak ha invitato a sostenere la legittimità del presidente Abbas e a lanciare un’iniziativa di pace seria che porti a costruire uno Stato palestinese sulla terra della Cisgiordania e della Striscia di Gaza.

Mubarak ha dichiarato: “Dopo un lungo periodo di stasi nelle trattative di pace, l’Egitto lavora per riattivarle”. E ha confermato che “il nostro punto di vista (dei quattro leade riuniti, ndr) si incontra nell’appoggiare la legittimittà palestinese, il presidente Abbas e la necessità di contenere i problemi umanitari del popolo palestinese in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza”. Nello stesso tempo, il presidente egiziano ha sottolineato la “necessità di mettere fine alle divergenze e unire le fila palestinesi attraverso il ritorno al dialogo e per l’unità nazionale”. 

Da parte sua Abbas ha invitato Olmert e il popolo israeliano a non perdere l’occasione di raggiungere una pace vera che pianifichi la nascita di uno Stato palestinese accanto a quello israeliano.

Abbas ha rinnovato il suo invito ad Olmert a iniziare trattative politiche serie per la costruzione di uno Stato palestinese indipendente con capitale Gerusalemme.

Le promesse di Olmert

Da parte sua, Olmert ha annunciato l’intenzione di rilasciare circa 250 detenuti del movimento di Fatah rinchiusi nelle prigioni israeliane: "C’è una nuova occasione per rilanciare l’iniziativa di pace in Medio Oriente che non intendo perdere. Sono ottimista, in particolare, in questi giorni di confusione, per quanto riguarda la nascita di una nuova occasione per far avanzare seriamente l’iniziativa di pace nell’area. E non intendo lasciare scappare questa occasione".

Secondo Olmert e in base alle richieste del presidente Abbas, il suo governo proseguirà nel rifornimento di corrente elettrica, acqua, carburante e generi alimentari: “Non puniremo il popolo di Gaza perché è governato da Hamas”.

E ha proseguito: “Questa conferenza potrà guidare il Medio Oriente verso un futuro migliore, riconosciamo il governo di emergenza, l’appoggeremo, collaboreremo con lui e tenteremo di accelerare le trattative che porteranno alla pace”.

Il re di Giordania, Abdallah, ha sottolineato la necessità di aiutare i due popoli, israeliano e palestinese, a fermare "il ciclone della violenza": "Gli ultimi pericolosi incidenti a Gaza e la presa del potere da parte di Hamas nella Striscia devono incoraggiare tutti noi a proseguire sulla strada della pace”. Abdallah ha invitato a liberare i soldi dei dazi doganali palestinesi e ad appoggiare il presidente Abbas.

Il monarca giordano ha sottolineato che “il momento è adatto per realizzare il sogno della pace”.

Re Abdallah di Giordania

 

 

 

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