Haniyah: ‘Ebraicizzazione di Gerusalemme coperta dalla ripresa delle trattative’.

Gaza. Ismail Haniyah, primo ministro del governo di Hamas nella Striscia di Gaza, ha affermato ieri che riprendere le trattative di pace con Israele contribuirebbe a camuffare l'“ebraicizzazione di Gerusalemme”.

Haniyah ha infatti sostenuto che il ritorno in Medio Oriente dell'inviato di pace Usa George Mitchell coincide con i discorsi israeliani a favore del proseguimento delle attività coloniali, con le deportazioni di palestinesi fuori dalla Cisgiordania e con gli ininterrotti lavori edilizi abusivi dei coloni a Gerusalemme est.

Ha quindi concluso che il ritorno ai negoziati non farà che dare a Israele maggiori opportunità per proseguire nelle sue politiche illegali.

“Non riconosceremo mai Israele, né abbandoneremo i nostri diritti legittimi – ha dichiarato il primo ministro. – L'assedio di Gaza finirà, e noi rimarremo saldi al nostro posto”.

Il leader di Hamas ha anche accusato gli Stati Uniti di ostruire i dialoghi – mediati dall'Egitto – per la riconciliazione interna palestinese, dal momento che vogliono che l'Autorità nazionale palestinese (Anp) di Ramallah continui a collaborare con l'occupazione nelle operazioni di sicurezza.

“La sfida più grande per la riconciliazione è liberare l'Anp in Cisgiordania dalle pressioni americane”, ha sottolineato Haniyah.

Ieri, intanto, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, incontrando Mitchell, ha assicurato che Israele non acconsentirà a congelare le attività coloniali a Gerusalemme est.

La giornata di ieri ha infatti segnato l'inizio della nuova visita di Mitchell, volta a riavviare le trattative in fase di stallo tra palestinesi e Israele. Per oggi è previsto un incontro dell'inviato con Abbas.

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