Il silenzio della Corte penale internazionale sugli attacchi israeliani a Gaza è “inaccettabile”, afferma esperto

Gaza – MEMO. L’attacco sistematico ad una popolazione civile, come nel caso degli attacchi israeliani alla Striscia di Gaza, può essere considerato un “crimine contro l’umanità” ed il continuo silenzio della Corte penale internazionale (Cpi) sulla questione è “assolutamente inaccettabile”, secondo quanto affermato da un esperto legale, riferisce l’Agenzia Anadolu.

Gli attacchi israeliani hanno preso di mira edifici in aree residenziali densamente popolate, che secondo Israele sarebbero stati utilizzati dal gruppo palestinese Hamas.

Gli attacchi hanno colpito anche ospedali e scuole, come confermato da agenzie delle Nazioni Unite come l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA).

Nell’offensiva israeliana sono stati uccisi diversi operatori sanitari e umanitari, oltre a giornalisti e funzionari dei servizi civili e di soccorso locali.

Ad aggravare la catastrofe umanitaria è la decisione di Israele di tagliare l’acqua, l’elettricità e altre forniture a Gaza, lasciando la popolazione di circa 2 milioni di persone in una situazione disastrosa e priva delle necessità più essenziali, suscitando ripetuti avvertimenti da parte delle Nazioni Unite e di altri gruppi per i diritti.

Poi c’è l’ordine di evacuazione per il nord di Gaza, che riguarda oltre 1 milione di persone, quasi la metà dell’intera popolazione della Striscia.

L’ordine stesso è stato duramente criticato dalle organizzazioni internazionali e dai gruppi per i diritti, che lo hanno definito un “trasferimento forzato” ed un crimine di guerra.

Un’altra grave violazione da parte di Israele è stata l’uso del fosforo bianco nei suoi attacchi contro Gaza. L’esercito israeliano lo nega, ma è stato provato da gruppi come Human Rights Watch e Amnesty International, con l’indagine di quest’ultimo che include le foto scattate da Anadolu.

Ahmed Abofoul, ricercatore legale e responsabile dell’advocacy presso l’organizzazione per i diritti Al-Haq, ha sottolineato che le azioni di Israele a Gaza sono “un crimine di guerra”, mentre l’aver preso di mira le infrastrutture civili e la popolazione civile potrebbe equivalere a “un crimine contro l’umanità”.

Ci sono state “dichiarazioni molto inquietanti e genocide” da parte di politici israeliani, come il primo ministro Benjamin Netanyahu, che ha detto che “trasformeranno Gaza in macerie”, ha sottolineato.

Per Abofoul, che è anche un avvocato internazionale che abita all’Aia, l’inazione della CPI è “assolutamente inaccettabile”. “È importante notare che il Procuratore della CPI ha il mandato non solo di indagare sui crimini, ma anche di emettere dichiarazioni preventive, che sono dichiarazioni di allarme che possono fornire un deterrente”, ha spiegato.

È inoltre “vergognoso” che la comunità internazionale non stia nemmeno spingendo per un cessate il fuoco, ma abbia invece sostenuto Israele inviando armi, ha aggiunto.

Abofoul ha affermato che la “punizione collettiva” inflitta ai palestinesi da Israele attraverso gli attacchi indiscriminati e l’assedio totale “potrebbe addirittura essere considerata un atto di genocidio”.

“Abbiamo sentito le dichiarazioni di Israele in cui sembra esserci un totale disprezzo per le vite civili innocenti”, ha affermato.

Riguardo all’uso del fosforo bianco, ha sottolineato che queste armi, per loro stessa natura, sono indiscriminate e colpiscono sempre le popolazioni civili.

“Lo sanno e lo usano e, quindi, può equivalere a un crimine di guerra”, ha detto.

“Ulteriore compressione della popolazione civile”.

Per quanto riguarda l’ordine di Israele a più di 1 milione di gazawi di spostarsi a sud, Abofoul ha sottolineato che la maggior parte delle infrastrutture civili, il centro principale, i servizi di emergenza e di soccorso ed i principali ospedali, compreso il più grande, l’ospedale al-Shifa, si trovano nella parte settentrionale.

“Quindi, in effetti, ciò che Israele sta facendo è schiacciare ulteriormente la popolazione civile di Gaza [in un’area di] metà del suo spazio, senza elettricità, senza cibo, senza ospedali adeguatamente attrezzati”, ha aggiunto.

Ha sottolineato che non c’è un passaggio sicuro e nessuno sa quali siano le vie di evacuazione sicure.

Nessuno può fidarsi del fatto che Israele non prenda di mira i civili”, ha detto Abofoul, riferendosi ad un recente attacco che ha causato vittime civili su un percorso che l’esercito israeliano aveva indicato come sicuro per essi.

“La gente non sa dove andare e anche quelli che vogliono andarsene non sanno come andarsene. […] le stesse Nazioni Unite hanno annunciato che è praticamente impossibile. Quindi, in un certo senso, Israele sta chiedendo l’impossibile”, ha aggiunto.

Ha sottolineato che tutto ciò è il risultato di “75 anni di oppressione, di negazione dei diritti umani fondamentali del popolo palestinese”.

Abofoul ha anche sottolineato che Hamas è emerso nel 1987, 20 anni dopo l’occupazione dei Territori palestinesi nel 1967.

“Per 20 anni, non c’è stata pace prima di Hamas […], quindi è importante contestualizzare le cose”, ha detto.

Abofoul ha anche messo in dubbio il motivo per cui Israele, spesso definito dall’Occidente come “l’unica democrazia in Medio Oriente”, si rifiuta di rivolgersi a qualsiasi tribunale “come farebbe qualsiasi nazione civilizzata”.

(Foto: [Mustafa Hassona – Anadolu Agency]).

Traduzione per InfoPal di F.H.L.