Intelligence israeliana: aumentano le operazioni di guerriglia in Cisgiordania

Ramallah-Quds Press. Dati pubblicati recentemente dal servizio di intelligence interno israeliano, lo Shabak, hanno rivelato un aumento delle operazioni di guerriglia, compiute da palestinesi contro soldati e coloni israeliani nel mese di settembre.

Stando ai dati in questione, il numero delle operazioni ha raggiunto i 133 durante il mese settembre, in aumento rispetto le 89 registrate ad agosto. Il principale aumento è avvenuto nei territori della Cisgiordania, in cui le operazioni ostili all’occupazione sono passate da 68 ad agosto a 104 a settembre .

Per quanto riguarda le operazioni compiute a Gerusalemme, che non sono state sommate al resto della Cisgiordania, a settembre, si sono registrate 25, mentre ad agosto erano 24.

Citando alcuni ufficiali israeliani, la stampa ebraica riferisce di “un allarmante crescendo di azioni di resistenza popolare che le forze israeliane sono chiamate ad affrontare nei villaggi e nei campi profughi palestinesi in Cisgiordania”.

Dal canto suo, Itamar Kohl, vice comandante della brigata Binyamin dell’esercito israeliano, ha definito l’aumento in questione ”lento ma costante”, sottolineando che “maggiore è la permanenza dell’esercito in una data regione, maggiore è la probabilità di una rivolta popolare. Quest’ultima consiste principalmente nell’azione di decine, o forse centinaia, di giovani palestinesi che bersagliano i soldati israeliani con pietre e molotov”.

Secondo alcune fonti dell’esercito israeliano, i campi profughi di Qalandia, Balata e Jenin, sono considerati il nocciolo duro delle attività che hanno registrato un recente aumento.

L’esercito israeliano attribuisce l’aumento delle attività a diversi fattori. Come il peggioramento della situazione economica nei territori gestiti dall’Autorità palestinese (Anp), la tendenza di liberare centinaia di detenuti palestinesi nell’ambito degli accordi di scambio tra i prigionieri oltre alla ripresa dei negoziati tra israeliani e palestinesi, un fatto che si scontra con l’opposizione di molti palestinesi.

Inoltre, secondo i funzionari dell’esercito israeliano, i tentativi degli apparati di sicurezza dell’Anp di imporre delle barriere di sicurezza e prevenire gli scontri con l’esercito israeliano, infiammano ulteriormente i giovani palestinesi, spingendoli a versare la loro furia sulle forze militari che operano in quelle zone.

Nella serata di sabato 5 ottobre, una colona israeliana è rimasta gravemente ferita dopo essere stata colpita da un proiettile, presumibilmente sparato da un cecchino palestinese. Mentre nell’ultimo mese, due soldati israeliani sono stati uccisi, uno a Hebron e un altro a Qalqilia.