IOA demoliscono diverse strutture commerciali nella cittadina di Hizma

Gerusalemme occupata/al-Quds – PIC. L’autorità d’occupazione israeliana (IOA) ha iniziato mercoledì all’alba la demolizione di una serie di negozi nella cittadina di Hizma, a Gerusalemme Est.

Secondo fonti locali, finora circa 20 negozi sono stati demoliti dai bulldozer israeliani vicino al checkpoint militare di Hizma, all’ingresso principale della cittadina.

Durante la campagna di demolizione, le forze di polizia hanno bloccato un tratto della strada principale tra le cittadine di Jaba e Hizma, causando un forte congestionamento.

L’avvocato palestinese Medhat Daiba ha spiegato che il tribunale distrettuale israeliano di Gerusalemme ha respinto due mesi fa una petizione, presentata dal gruppo di coloni estremisti Regavim, che chiedeva la demolizione delle strutture nella cittadina di Hizma, ma il governo israeliano ha ignorato il verdetto del tribunale e, martedì sera (3 agosto), ha emesso la decisione di radere al suolo le strutture entro otto ore.

Daiba ha aggiunto che il governo israeliano ha intrapreso questo passo sapendo che i tribunali sono chiusi ed i giudici sono in vacanza, quindi sarebbe impossibile per i proprietari palestinesi fare appello in tribunale per congelare questa misura.

“Questo conferma che il governo ed i gruppi di coloni sono due facce della stessa medaglia e che ognuno di loro è abilitato nel perseguitare i palestinesi”, ha detto.

Fondata nel 2006, Regavim lavora diligentemente allo sfollamento delle comunità palestinesi che vivono in Cisgiordania, compresa Gerusalemme, in collaborazione con il governo israeliano.

Poiché l’amministrazione civile dell’esercito israeliano si rifiuta di rilasciare qualsiasi permesso di costruzione per i palestinesi nel territorio occupato, queste comunità sono spesso costrette a costruire case e strutture senza ottenere licenze israeliane.

Pertanto, Regavim è stata fondata per inviare “ispettori sul campo” per acquisire informazioni sulla costruzione palestinese senza licenza e trasmetterle all’autorità d’occupazione, affinché questa possa demolire le case e le proprietà dei residenti palestinesi in tutta la Cisgiordania.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.