Israele continuerà ad estrarre gas in area marittima contesa

Tel Aviv – MEMO. Giovedì, Israele ha detto che continuerà l’esplorazione del gas nel giacimento di Karish, nel Mediterraneo, nonostante le obiezioni libanesi, secondo quanto riferito da Anadolu.

I ministri israeliani della Difesa, degli Affari esteri e dell’Energia, Benny Gantz, Yair Lapid e Karen Harar, hanno affermato in una dichiarazione congiunta che il campo di Karish è “una risorsa strategica dello Stato di Israele ed è destinato ad estrarre le risorse energetiche e il gas naturale nella zona economica dello Stato di Israele e per far progredire l’economia verde di Israele”.

“Lo Stato di Israele dà la priorità alla protezione delle sue risorse strategiche ed è pronto a difenderle e [a difendere la] sicurezza delle sue infrastrutture, il tutto in conformità con i suoi diritti”, si legge nella dichiarazione, nella quale ha invitato il Libano “ad accelerare i negoziati sul confine marittimo” sotto la mediazione statunitense.

“Con il suo ancoraggio, il rig si trova in territorio israeliano, diversi chilometri a sud dell’area su cui sono in corso i negoziati tra lo Stato di Israele e la Repubblica del Libano, mediati dagli Stati Uniti. Il rig non pomperà gas dal territorio conteso”, aggiunge la nota.

La nuova piattaforma di perforazione è arrivata domenica nel sito di Karish, che secondo Israele fa parte della sua zona economica esclusiva riconosciuta dalle Nazioni Unite. Beirut insiste sul fatto che si trova nell’area contesa.

Il primo ministro libanese Najib Mikati ha chiesto al suo ministero degli Affari esteri di entrare in contatto con gli organismi internazionali competenti per impedire ad Israele di trivellare.

Libano e Israele sono impegnati in una disputa su un’area marittima di 860 chilometri quadrati, secondo le mappe inviate da entrambe le contee alle Nazioni Unite nel 2011.

La zona è ricca di gas naturale e petrolio. Cinque sessioni di negoziati indiretti si sono svolte tra Libano e Israele sotto il patrocinio delle Nazioni Unite e la mediazione degli Stati Uniti. L’ultimo round di colloqui è avvenuto nel maggio 2021, ma si sono bloccati.

L’impianto dovrebbe diventare operativo nei prossimi mesi.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.