Israele ritarda viaggio per cure mediche di centinaia di pazienti di Gaza

Gaza – PIC e Quds Press. Il ministero della Salute palestinese a Gaza ha dichiarato mercoledì che 1.922 pazienti di Gaza non sono in grado di raggiungere in tempo gli ospedali specializzati in Cisgiordania, Gerusalemme e nella Palestina occupata nel 1948 (Israele) a causa degli ostacoli creati da Israele per i permessi di viaggio.

Tali dichiarazioni sono state rilasciate durante una conferenza stampa tenutasi al valico di frontiera di Beit Hanoun (Erez), a seguito di una protesta delle ambulanze organizzata con lo slogan “Salvate i pazienti di Gaza”.

“Il blocco ha privato circa il 50 per cento dei pazienti di Gaza dei loro diritti alle cure sanciti dal diritto umanitario internazionale”, ha detto alla conferenza stampa il portavoce del ministero della Salute, Ashraf al-Qidrah.

Al-Qidrah ha affermato che i malati di cancro e di cuore a Gaza devono affrontare un tragico destino a causa della loro lunga attesa per i permessi di viaggio israeliani, che potrebbero richiedere diversi mesi prima di essere emessi.

Ha aggiunto che dall’inizio dell’anno in corso, diversi malati di cancro e di cuore sono morti a causa di questa politica israeliana di procrastinazione.

Il portavoce ha anche evidenziato la dura realtà umana e sanitaria per i pazienti con insufficienza renale nell’enclave costiera assediata, che rischiano anch’essi la morte a causa della grave carenza di medicinali.

Ha sottolineato che da aprile, 371 malati hanno lasciato Gaza per le cure senza la presenza dei loro accompagnatori, mentre alcuni di loro sono deceduti mentre si trovavano da soli negli ospedali, aggiungendo che un numero crescente di pazienti che vengono inviati verso gli ospedali al di fuori di Gaza sono esposti a molestie e interrogatori da parte di ufficiali israeliani, senza riguardo per le loro difficili condizioni di salute.

Qidrah ha anche affermato che Gaza soffre di una grave carenza di medicinali essenziali, materiali di consumo medici e altre strumentazioni utilizzate dai laboratori e dalle banche del sangue.

Il funzionario sanitario ha affermato che l’autorità d’occupazione israeliana persiste anche nel prevenire e ostacolare l’ingresso di 21 dispositivi diagnostici a raggi X, nonché importanti pezzi di ricambio necessari per riparare 87 apparecchi medici rotti negli ospedali di Gaza.