La Germania discuterà un progetto di legge affinché il riconoscimento di Israele sia condizione sine qua non per ottenere la cittadinanza tedesca

Berlino – MEMO. Il Bundestag tedesco discuterà venerdì due progetti di legge che propongono di imporre pene più severe per le presunte espressioni antisemite e di subordinare la cittadinanza al riconoscimento del diritto all’esistenza di Israele e alla rinuncia di criticare lo Stato d’occupazione.

Secondo un documento pubblicato sul sito web del Bundestag tedesco, il Parlamento federale “discuterà per la prima volta due progetti di legge presentati dal gruppo parlamentare CDU/CSU” sulla modifica del codice penale in materia di “lotta all’antisemitismo, al terrore, all’odio e all’incitamento” e sulla fine della “residenza e l’impedimento alla naturalizzazione degli stranieri antisemiti”.

Il primo progetto di legge sarebbe una reazione all’operazione condotta dal gruppo di resistenza palestinese Hamas nel territorio controllato da Israele il 7 ottobre, che secondo il Bundestag “aggrava il livello di minaccia per i cittadini ebrei anche in Germania. È intollerabile e inaccettabile che il terrorismo e l’antisemitismo di Hamas vengano acclamati e propagandati, che il diritto all’esistenza di Israele venga pubblicamente negato durante le manifestazioni e che venga invocata la distruzione dello Stato di Israele”.

L’organo governativo ha inoltre ribadito la convinzione della Germania che “la protezione della vita ebraica è una responsabilità statale e non negoziabile. Gli ebrei devono potersi sentire al sicuro in Germania. Inoltre, tali atti danneggiano la coesione della comunità e minacciano la stabilità della società nel suo complesso. Lo Stato è quindi particolarmente chiamato ad agire in questo caso”.

La bozza garantirà anche che “le lacune di protezione in caso di violazione della pace vengano colmate e che l’attuale gamma di pene venga aumentata […]”. Il documento ha inoltre affermato che dovrebbe essere aumentata “la gamma di pene per la sedizione”, definita come “la punizione per aver negato il diritto all’esistenza dello Stato di Israele e per aver chiesto l’abolizione dello Stato di Israele”.

Per quanto riguarda il secondo progetto di legge, la bozza sostiene che dovrebbero essere apportate modifiche alla legge tedesca sulla residenza, l’asilo e la nazionalità, al fine di “fornire una migliore protezione contro l’ulteriore radicamento e diffusione dell’antisemitismo che è ‘immigrato’ dall’estero”.

Secondo quanto riferito dal gruppo parlamentare, l’obiettivo è quello di introdurre nella legge sulla residenza del Paese il requisito che non solo un crimine antisemita comporti l’espulsione del presunto autore, ma anche una condanna che comporti “una pena detentiva di almeno sei mesi e la negazione o la perdita della protezione umanitaria in Germania”.

In base a questa seconda bozza di legge, l’acquisizione della cittadinanza tedesca da parte di rifugiati, richiedenti asilo o migranti “sarà subordinata ad un impegno a favore del diritto all’esistenza di Israele e ad una dichiarazione che il richiedente della naturalizzazione non abbia perseguito o persegua alcuno sforzo diretto contro l’esistenza dello Stato di Israele”.

Di conseguenza, se ci sono “indicazioni effettive e incrollabili di un atteggiamento antisemita da parte del richiedente”, secondo l’obiettivo del disegno di legge, “la naturalizzazione secondo la sua volontà dovrebbe essere espressamente esclusa”.

Secondo quanto riferito, sarebbe stato introdotto un nuovo reato nella legge sulla nazionalità, in base al quale “le persone con almeno un’altra nazionalità perdono la loro nazionalità tedesca se dovessero essere condannate per un crimine antisemita, e riceveranno una pena detentiva di almeno un anno”.

(Foto: [Abdulhamid Hoşbaş – Anadolu Agency]).

Traduzione per InfoPal di F.L.