La propaganda israeliana è poco convincente e fallimentare

Gaza-MEMO. Di Omer Carullah Sevim. Parlando della guerra in Ucraina, l’ex presidente USA George W. Bush ha avuto un lapsus rivelatore. “La decisione di un solo uomo al comando di lanciare l’invasione brutale e totalmente ingiustificata dell’Iraq… voglio dire, dell’Ucraina”, ha detto Bush, che quindi ha scherzato: “Anche dell’Iraq, comunque…”. Una significativa dimostrazione della leggerezza con cui vengono prese decisioni che influiscono sulla vita di milioni di persone.

Vent’anni fa, l’affermazione statunitense che Saddam Hussain avesse armi di distruzioni di massa in Iraq non era facilmente verificabile. Nonostante ciò, la maggior parte dei membri della comunità internazionale se ne convinse supponendo che i servizi segreti dell’establishment militare più potente al mondo fossero degni di fede. Colin Powell, il segretario di stato USA del tempo, tenne un famoso discorso all’ONU, elencando con calma le proprie affermazioni prive di reale fondamento. Ci sono voluti anni affinché questa menzogna venisse a galla.

Oggi, l’ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite non è apparso calmo quanto Powell allora. Era fuori di sé perché la comunità internazionale non ha preso per oro colato la sua smentita delle uccisioni di massa di civili a Gaza. Gilad Erdan era, inoltre, adirato per la generale scarsa accettazione della narrazione israeliana di quanto avvenuto dopo il 7 ottobre.

Il mancato avallo della versione israeliana è dovuto principalmente al fatto che essa contraddice irrimediabilmente la verità. Nelle ultime tre settimane, l’hasbara — ovvero la propaganda — di Israele si è impantanata in una serie di falsità e contraddizioni. Per esempio, l’Organizzazione mondiale della sanità ha seccamente respinto la dichiarazione di Israele di avere ordinato l’evacuazione dell’ospedale Al-Ahli prima che venisse bombardato. L’OMS ha definito la richiesta di Israele di evacuare gli ospedali come una “sentenza di morte per malati e feriti”. Allo stesso tempo, Human Rights Watch ha sostenuto che Israele ha usato bombe al fosforo sugli ospedali palestinesi. In altre parole, il bombardamento di ospedali da parte di Israele fa parte della normalità, cosa che evidenzia il sedicente disprezzo della vita umana da parte dello stato ebraico.

Il bombardamento di Al-Ahli e i continui massacri di civili da parte delle forze armate israeliane sono stati accolti dallo sdegno internazionale. I rappresentati di Israele hanno tentato di scaricare la colpa, addossando alla resistenza palestinese la responsabilità del bombardamento dell’ospedale. È stata diffusa una registrazione che coinvolgeva gruppi palestinesi ma, quando è stato dimostrato che si trattava di un falso, Israele ha cancellato il post sui social, caricandone una nuova versione. Non si è trattato dell’unico post che in seguito è stato eliminato dai funzionari israeliani. Gli osservatori sapevano che le organizzazioni della resistenza palestinese non erano in possesso di un ordigno di tale potenza e successive prove hanno evidenziato che l’attacco all’ospedale era stato condotto da Israele.

Nonostante questo, le principali testate mainstream in Occidente hanno iniziato a modificare la propria versione e a pubblicare rapporti che giustificavano l’uccisione di civili. Questi tentativi traggono direttamente origine dal copione della propaganda israeliana. Sull’account ufficiale X di Benjamin Netanyahu è stato postato un video che apparentemente mostrava l’esistenza di una base di Hamas sotto al maggiore complesso sanitario di Gaza, l’ospedale di Al-Shifa. L’unica prova, all’interno di questo video che sfida qualunque logica, è costituita da alcune animazioni prodotte dai grafici israeliani. Si è trattato di un palese tentativo di legittimazione di un possibile attacco all’ospedale.

Prima di tutto questo, naturalmente, abbiamo sentito affermare che 40 bambini erano stati decapitati da Hamas. Un’affermazione ripetuta anche dal presidente americano Joe Biden, nonostante in seguito la Casa Bianca abbia ritirato tali dichiarazioni. Oltre al fatto che non ne sono state fornite prove concrete, gli stessi comandanti militari israeliani le hanno successivamente confutate. Tuttavia, i funzionari di Israele hanno continuato a ripeterle in maniera sfrontata.

Inoltre, nonostante il blackout dei principali media e la censura sui social, nel mondo si osserva un flusso quotidiano di filmati di carneficine di bambini e altri civili innocenti. Per offuscare ulteriormente la verità, il presidente USA ha quindi affermato che i dati del ministero della Salute di Gaza sono inaffidabili, perché tale ministero è sotto il controllo di Hamas. La Casa Bianca spera di gettare dubbi sulla fonte di tali informazioni,  screditando così le cifre relative alle vittime. In risposta, il ministero ha pubblicato un elenco dei nomi di tutti i palestinesi che sono stati uccisi dalle bombe israeliane nell’ultima serie di massacri.

Paradossalmente, sono emerse gravi accuse nei confronti delle forze israeliane che sarebbero responsabili di un numero significativo di morti tra i propri cittadini, sia militari che civili, nella giornata del 7 ottobre. Testimonianze pubblicate all’indomani degli eventi hanno suggerito che le forze di Israele avrebbero usato aerei da combattimento e carri armati per colpire gli edifici in cui sarebbero stati prigionieri gli ostaggi.

È stato evidenziato che tale propaganda fallimentare non impedisce a Israele di massacrare ogni giorno centinaia di palestinesi innocenti a Gaza e in Cisgiordania. La maggior parte di paesi europei e gli Stati Uniti sono perfettamente allineati ai resoconti israeliani. In altri termini, si potrebbe affermare che la propaganda israeliana sia stata efficace nei confronti di molti importanti soggetti investiti di potere decisionale.

Tuttavia, se si guardano le folle di contestatori a Londra, Istanbul, Il Cairo o Mumbai, nonché i francesi e i tedeschi scesi nelle strade nonostante il divieto di manifestazioni a favore della Palestina, si comprende come significativi segmenti della popolazione mondiale non si siano lasciati convincere dalla narrazione dominante. Il genocidio che sta avvenendo di fronte ai nostri occhi gode in realtà di un modesto appoggio.

Due fattori principali evidenziano il fallimento della propaganda: 1) Israele sta tentando di presentare una narrazione falsata che è sotto gli occhi di tutti. Si tratta di uno sforzo di pubbliche relazioni molto più impegnativo rispetto a quello di dimostrare che Saddam Hussein aveva delle armi di distruzioni di massa. Bisogna riconoscere che le tecnologie emergenti, oltre a rendere possibili maggiori attività di sorveglianza da parte degli stati e dei servizi di intelligence, d’altra parte forniscono alle persone in tutto il mondo considerevoli strumenti per scoprire la verità. Perciò, mentre ci sono voluti anni per sfatare le dichiarazioni sulle armi irachene, le operazioni  della propaganda israeliana sono state svelate nel giro di pochi giorni, a volte persino ore o minuti. 2) Sotto queste profilo, le tensioni globali vanno molto al di là della rivalità tra USA e Iran, Russia e blocco occidentale. Milioni di persone, comprese quelle che vivono in Occidente, non si fanno irretire dalla narrazione dei poteri dominanti nel nord del mondo.

Nel frattempo, i leader occidentali non riescono a inventarsi nessuna motivazione logica praticabile e credibile per il loro cieco sostegno di Israele. La perdita di credibilità si estende molto oltre lo scontro per conquistare i cuori e le menti. Molti ritengono che la secolare dominazione della civiltà occidentale si stia dissolvendo più rapidamente di quanto previsto a causa del genocidio israeliano dei palestinesi in corso a Gaza.

(Foto: Palestinesi intenti in un’operazione di soccorso dopo l’attacco dell’esercito israeliano nel capo profughi di al-Maghazi nella città di Gaza, 2 novembre 2023 [Ashraf Amra/Agenzia Anadolu].

Traduzione per InfoPal di Isabella Cecchi

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