La testimonianza dei cristiani di Gaza: ora è molto meglio di prima.

I cristiani della Striscia di Gaza hanno espresso grande soddisfazione per il clima di sicurezza e tranquillità imposta sulle strade di Gaza dopo l’assunzione del controllo delle forze di sicurezza da parte delle Brigate al-Qassam, ala militare di Hamas.

La fine dell’illegalità e la fuga dei dirigenti che controllavano la Striscia di Gaza ha garantito una maggiore sicurezza per le strade e ha reso i cristiani più liberi di prima, secondo quanto essi stessi hanno riferito.

Cristiani che abitano a Gaza hanno espresso soddisfazione per il clima che regna ultimamente nella Striscia, e hanno confermato la profondità del rapporto che li lega ai musulmani, sottolineando che insieme hanno un solo obiettivo: liberare la Palestina dall’occupazione.

Hanno smentito le illazioni diffuse sulla loro "preoccupazione per l’assunzione del controllo da parte di Hamas nella Striscia di Gaza". Essi hanno espresso il rispetto per il movimento islamico, che mantiene buoni rapporti con loro. Tale positività nelle relazioni era emersa anche dalla presenza di un cristiano alle elezioni del Consiglio legislativo.

Il patriarca latino Manuel Musallam ha confermato il rapporto fraterno tra il popolo palestinese e chiarito che qualche cristiano ha subito danni a seguito degli incidenti nella Striscia di Gaza, sottolineando che si è trattato di un fatto normale all’interno della situazione di scontri del mesi scorso.

E ha affermato che coloro che hanno aggredito le chiese e la scuola delle suore “seminano illegalità che non appartengono né all’islam né al cristianesimo”, e ha aggiunto: “Il primo ministro Ismail Haniyah e il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhri ci hanno promesso sicurezza e pace. Nella Striscia di Gaza abitano circa 4000 cristiani. Vivono senza disturbo. Noi cristiani di Gaza siamo con Hamas e Fatah per vedere garantiti i diritti del nostro popolo. Non siamo contrari a chi difende la Palestina: l’unica soluzione per uscire da questa crisi è rappresentata dall’unità basata sulla legge”. 

Cittadini cristiani

Da parte sua, la cittadina cristiana Florence Al-Khouri ha raccontato, con speranza e tranquillità: “Ringraziamo Dio per questa sicurezza e per l’attuale situazione di Gaza. Noi siamo un gruppo che si adatta a tutte le situazioni della piazza palestinese, perché siamo parte del popolo palestinese e siamo influenzati da quanto succede nella nostra patria. Grazie a Dio, il nostro rapporto con i musulmani si basa sull’amore, sull’unità e sul perdono”.

E ha aggiunto: “Tutte le fazioni ci vogliono bene, non abbiamo subito minacce né avuto problemi”, e ha sottolineato che proteggerà la sua identità palestinese, di cui è orgogliosa, a tutti i costi.

Un altro cristiano, che ha preferito rimanere anonimo, ha detto: “Gaza ora è molto più tranquilla di prima. Come cristiano sono orgoglioso di questa patria, che vorrei vedere libera e avvolta dalla pace, come il resto dei paesi del mondo”.

E ha aggiunto: “Era necessario che finisse la fase di illegalità. Il popolo palestinese resistente doveva riprendere la dignità di cui cantano tutti i popoli liberi del mondo”, e ha terminato il suo discorso ringraziando i musulmani, che ha definito come “i suoi cari”.

 

 

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