La UE chiede all’ANP di indire elezioni “libere ed inclusive”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontra S.E. Signor Mahmoud Abbas Presidente della Palestina (foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Bruxelles – MEMO. Il Parlamento europeo ha chiesto all’Autorità Palestinese di tenere “elezioni parlamentari e presidenziali libere, credibili, inclusive, trasparenti ed eque” senza ulteriori ritardi, al fine di rafforzare la propria legittimità.

E’ quanto emerso da un insieme di raccomandazioni al Consiglio europeo, alla Commissione e all’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza sulle relazioni con l’Autorità Palestinese pubblicate mercoledì.

Il Parlamento ha ribadito il “sostegno saldo” dell’UE alla soluzione a due Stati, come unica soluzione fattibile al conflitto, con lo Stato di Israele e lo Stato di Palestina che vivono democraticamente fianco a fianco in pace, con una sicurezza garantita, un riconoscimento reciproco secondo i confini del 1967, scambi di territori equivalenti concordati reciprocamente e Gerusalemme come capitale di entrambi gli Stati, sulla base dei parametri contenuti nelle conclusioni del Consiglio del luglio 2014.

Il Parlamento europeo ha sottolineato che è “inaccettabile” che l’Autorità Palestinese non abbia realizzato elezioni da più di 16 anni e ha ribadito il sostegno alle richieste palestinesi di una rappresentanza politica rinnovata e inclusiva.

Pertanto, ha fortemente sollecitato la leadership politica palestinese a creare le condizioni necessarie per realizzare elezioni parlamentari e presidenziali libere, credibili, inclusive, trasparenti ed eque, senza ulteriori ritardi; promuovere la partecipazione dei giovani, delle donne e delle minoranze in questo processo; e sottolineare l’importanza di un potere giudiziario indipendente e del rispetto verso la libertà di espressione.

Il Parlamento ha anche richiesto che Israele rispetti gli obblighi per consentire lo svolgimento di tali elezioni a Gerusalemme Est.

La relatrice del Parlamento europeo Evin Incir, del Partito Socialdemocratico, ha commentato il voto dicendo che “oggi è un giorno importante, il Parlamento europeo sottolinea l’importanza del rispetto del diritto internazionale nella ricerca di una soluzione pacifica, giusta e duratura a due Stati”.

Ha aggiunto che una Palestina forte e democratica è una parte essenziale per raggiungere questo obiettivo, oltre a porre fine all’occupazione israeliana e all’espansione delle sue colonie.

“L’Unione Europea ha anche la responsabilità di potenziare la cooperazione con l’Autorità Palestinese, sulla base di un approccio a lungo termine, anziché di decisioni annuali”, ha aggiunto, sottolineando che queste raccomandazioni al Consiglio, alla Commissione e all’Alto rappresentante Josep Borrell arrivano in un momento molto critico.

Nel suo insieme di raccomandazioni, il Parlamento ha ribadito che le colonie israeliane nei Territori palestinesi occupati sono “illegali secondo il diritto internazionale” e costituiscono un ostacolo significativo alla fattibilità della soluzione a due Stati, compresa la pace duratura e la sicurezza, e ha richiesto la loro immediata cessazione, aggiungendo che l’UE dovrebbe prendere in considerazione misure specificamente volte ad affrontare la continua espansione delle colonie in Cisgiordania.

Esprimono preoccupazione per la politica dell’UE e gli aiuti finanziari nei Territori palestinesi, che vengono minati dalle colonie, e chiede un risarcimento per la demolizione di tutte le infrastrutture finanziate dall’UE in quest’area.

Il testo afferma che nel 2022 le autorità israeliane hanno demolito o confiscato 101 strutture finanziate dall’Unione Europea o dai suoi Stati membri (per il valore di 337.019 euro).

La risoluzione ha ribadito il forte sostegno dell’UE al lavoro, all’integrità e all’imparzialità della Corte penale internazionale (CPI). Tuttavia, gli eurodeputati hanno osservato che vi è stato un progresso limitato nell’indagine in corso della CPI sui crimini di guerra e sui crimini contro l’umanità commessi nei Territori palestinesi occupati.

Il Parlamento ha invitato l’Unione Europea a impegnarsi ad assistere la CPI ed il Procuratore per fare avanzare l’indagine ed il processo d’accusa.

Le raccomandazioni sono state adottate con 338 voti a favore, 195 contrari e 102 astensioni.

Traduzione per InfoPal di F.L.