L’ANP vuole perseguire legalmente Israele per spionaggio dei cellulari palestinesi

MEMO. L’Autorità palestinese (ANP) ha dichiarato mercoledì che sta pianificando di perseguire legalmente l’occupazione israeliana per il suo crimine di spionaggio dei telefoni palestinesi.

In una dichiarazione, il ministero degli Esteri dell’ANP ha affermato che alcuni dei telefoni dei suoi dipendenti sono stati hackerati dallo spyware israeliano Pegasus.

La dichiarazione è stata rilasciata a seguito di un’indagine condotta dai gruppi Front Line Defenders, Citizen Lab e Amnesty International, i quali hanno scoperto che i telefoni di sei palestinesi erano stati violati dal software israeliano.

Secondo i risultati, tre palestinesi lavoravano presso una ONG e tre lavoravano presso il ministero degli Esteri palestinese.

Il ministero degli Esteri ha considerato l’hacking come “parte della continua aggressione israeliana” contro il popolo, le organizzazioni e i leader palestinesi.

“Ci siamo sempre aspettati che i nostri telefoni fossero hackerati dalle autorità d’occupazione, e che tutto ciò che dicessimo ed inviassimo fosse ascoltato e monitorato”, ha affermato il ministero degli Esteri.

“Ma ora”, ha aggiunto, “abbiamo prove e documenti legali che riconoscono l’esistenza di questo spionaggio israeliano”.

Il ministero ha sottolineato che “utilizzerà tutte le opzioni per divulgare le pratiche israeliane contro i palestinesi e perseguirli per violazione dei diritti e della privacy dei palestinesi”.

La scorsa settimana, gli Stati Uniti hanno sanzionato il gruppo NSO, società di spyware israeliana proprietaria del software Pegasus, inserendolo in una lista nera commerciale. La società è stata accusata di fornire tecnologia a governi stranieri per prendere di mira in modo doloso funzionari governativi, giornalisti, uomini d’affari, attivisti, accademici e funzionari delle ambasciate.