Ministero della Salute: manca l’assistenza sanitaria minima a 730 mila palestinesi nel nord di Gaza

Gaza – MEMO. Più di 730 mila persone non dispongono di servizi sanitari adeguati nel nord della Striscia di Gaza, ha avvertito giovedì il ministero della Salute palestinese, secondo quanto riportato dall’agenzia Anadolu.

“L’occupazione israeliana ha deliberatamente distrutto il sistema sanitario nella città di Gaza e nelle province settentrionali”, ha annunciato il portavoce del ministero Ashraf al-Qudra in un comunicato.

Al-Qudra ha affermato che la distruzione dell’ospedale al-Shifa, la più grande struttura medica della Striscia di Gaza: “Ha inferto un colpo mortale al sistema sanitario di Gaza. Questo ha lasciato più di 730 mila persone nel nord di Gaza senza veri servizi sanitari”.

Il portavoce del ministero ha chiesto la creazione di ospedali da campo e l’invio di squadre mediche internazionali “per aiutare a soddisfare l’urgente bisogno di servizi sanitari della popolazione nel nord di Gaza”.

Al-Qudra ha accusato l’esercito israeliano di: “Di aver deliberatamente preso di mira il personale medico e i pazienti durante i suoi attacchi agli ospedali nel nord di Gaza”.

Diversi ospedali sono stati razziati dall’esercito israeliano durante la sua offensiva sulla Striscia di Gaza, con Tel Aviv che ha accusato Hamas di usare le strutture mediche per scopi militari, un’affermazione veementemente negata dal gruppo palestinese.

Israele ha condotto un’offensiva militare mortale sulla Striscia di Gaza a partire dall’attacco transfrontaliero di Hamas del 7 ottobre 2023, in cui sono state uccise quasi 1.200 persone.

Da allora, almeno 33.900 palestinesi, per lo più donne e bambini, sono stati uccisi a Gaza e oltre 76.600 altri sono stati feriti tra distruzioni di massa e carenza di beni di prima necessità.

Israele ha anche imposto un blocco paralizzante sull’enclave palestinese, lasciando la popolazione, in particolare i residenti del nord di Gaza, sull’orlo della fame.

Secondo le Nazioni Unite, la guerra israeliana ha spinto l’85% della popolazione di Gaza a sfollare all’interno del Paese, in un contesto di grave carenza di cibo, acqua potabile e medicinali, mentre il 60% delle infrastrutture dell’enclave è stato danneggiato o distrutto.

Israele è accusato di genocidio dalla Corte internazionale di giustizia. Una sentenza provvisoria di gennaio ha ordinato a Tel Aviv di cessare gli atti di genocidio e di adottare misure per garantire l’assistenza umanitaria ai civili di Gaza.

(Foto:  [Jehad Alshrafi – Anadolu Agency]).

Traduzione per InfoPal di F.L.