Netanyahu e Ben-Gvir discutono sulle restrizioni ai prigionieri

Tel Aviv. Al termine di una lunga sessione di consultazioni sulla sicurezza, domenica sera, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di rinviare la questione delle restrizioni sui prigionieri palestinesi fino alla decisione del consigliere giudiziario e del gabinetto.

Secondo Safa, come riportato dal canale televisivo israeliano Channel 13, la decisione di Netanyahu ha fatto seguito agli avvertimenti dei capi delle varie agenzie di sicurezza di non inasprire le restrizioni sui prigionieri nel giorno successivo alle festività ebraiche. Il capo dell’agenzia di sicurezza interna Shin Bet, Ronen Bar, ha avvertito che un tale passo avrebbe aumentato le tensioni in Cisgiordania e negli altri fronti, e che sarebbe stato meglio per Netanyahu visitare gli Stati Uniti senza cambiare le condizioni dei prigionieri.

“C’è molta benzina per terra, dobbiamo prendere i fiammiferi”, ha aggiunto il Capo di Stato Maggiore Herzi Halevi. “Le vite dei civili sono più importanti che cambiare le condizioni delle persone che sono già nelle carceri. Per questo motivo, la questione dei prigionieri dovrebbe essere discussa dopo le vacanze”.

Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha attaccato l’iniziativa del ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir di limitare il diritto di visita dei prigionieri. “Non può essere [giusto] che dopo che giovedì è stata raggiunta una decisione ed è stato deciso di realizzare una discussione sui prigionieri, Ben-Gvir prenda una decisione da solo”, ha insistito Gallant.

Ben-Gvir ha risposto con un attacco a coloro che hanno partecipato alla riunione. “Tirate sempre in ballo il Monte del Tempio [Santuario della moschea di al-Aqsa], i prigionieri ed il consolidamento dei fronti. Ogni volta è vietato toccare i prigionieri perché potrebbe causare agitazione, quindi le loro condizioni non devono mai essere cambiate”.

Netanyahu ha infine deciso di sottoporre la questione al consigliere giudiziario del governo e al gabinetto. Il suo ufficio ha sottolineato che prendere una decisione del genere rientra nei suoi poteri di primo ministro e di gabinetto.

(Fonti: MEMO e Safa).

(Foto:  [Mostafa Alkharouf – Anadolu Agency]).