Netanyahu invita ‘Abbas a tornare ai negoziati a condizione che riconosca il carattere ebraico di Israele

Netanyahu invita ‘Abbas a tornare ai negoziati a condizione che riconosca il carattere ebraico di Israele

An-Nasira (Nazareth) – InfoPal. In forma epistolare, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha scritto al presidente dell’Autorità palestinese (Anp), Mahmoud ‘Abbas, chiedendogli di riflettere su un ritorno ai negoziati con Israele, di farlo quanto prima e, soprattutto, senza alcuna precondizione da parte palestinese.

L’unica specificazione ai contenuti che eventuali negoziati avranno, è la menzione all’impegno di Netanyahu ad affrontare questioni cardine del conflito: colonie israeliane sui Territori palestinesi, confini e sicurezza dello Stato palestinese, rifugiati e risorse idriche.

L’importanza di tale promessa, tuttavia, svanisce di fronte alla precisa richiesta fatta ai palestinesi dal premier israeliano: “Parleremo di tutto ciò a condizione che riconosciate il carattere ebraico dello Stato di Israele”.

La lettera di Netanyahu giunge a pochi giorni dalla sua battaglia condotta sul fronte interno, quando aveva chiesto, e aveva ottenuto, dal ministro della Difesa, Ehud Barak, di non smantellare un colonia in Cisgiordania. Netanyahu, infatti, è intenzionato ad annettere tutti gli insediamenti in Cisgiordania.

Sempre due giorni fa, il sindaco di Gerusalemme, Nir Barakat, ufficializzava un nuovo progetto coloniale ad Abu Dis, villaggio ad Est di Gerusalemme, per la costruzione di 250 unità abitative grazie ad un finanziamento del miliardario americano di origne ebraica, Irving Moskowitz.
Il progetto coloniale di Israele ad Abu Dis si chiamerà “I morsi di Sion”.

In questo clima, in ambienti palestinesi, sono preoccupati anche da altri fatti, come la visita dell’inviato americano per la pace in Medioriente, David Hale.
Dal Comitato esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OlP), Hanna Amira sostiene che gli americani stiano provando a liquidare la questione degli insediamenti tra le condizioni tese a creare “fiducia tra le parti”.