Masafer Yatta – MEMO. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) nel Territorio palestinese occupato ha chiesto a Israele di fermare le demolizioni, le attività militari e altre misure sempre più coercitive a Masafer Yatta e di consentire ai residenti palestinesi di rimanere nelle loro case in sicurezza e dignità.
“La pressione sulle comunità di Masafer Yatta, in Cisgiordania, affinché lascino le loro case è aumentata dal 4 maggio, quando la Corte Suprema israeliana ha sancito la loro prevista espulsione per far posto ad un addestramento militare”, ha affermato Yvonne Helle, coordinatrice umanitaria ad interim.
“La comunità umanitaria è pronta a fornire assistenza alle persone di Masafer Yatta. Ma alla fine, le autorità devono adempiere ai loro obblighi di proteggerle, in conformità con il diritto internazionale”, ha aggiunto.
“Nelle ultime settimane, decine di persone hanno visto demolire le loro case a Khirbet al Fakhiet e Mirkez, in alcuni casi per la terza volta in meno di un anno. A Khirbet a Tabban e Khallet Athaba’ sono stati emessi nuovi ordini di demolizione nelle ultime due settimane. Più di recente, è stata lanciata un’esercitazione militare vicino alle aree residenziali. Sono spaventati”, ha aggiunto.
Masafer Yatta ospita 1.144 persone, di cui 569 minorenni. Oltre all’impatto immediato di eventuali demolizioni su vite e mezzi di sussistenza, queste misure potrebbero equivalere a violazioni dei diritti umani, compresi gli sgomberi forzati, esponendo le persone al rischio di trasferimento forzato, una grave violazione della Quarta Convenzione di Ginevra, secondo quanto affermato dalla stessa fonte.