Oggi pomeriggio, incontro Olmert-Abbas. Haniyah: 'tangenti politiche per accrescere la divisione interpalestinese'.

Il presidente dell’Anp, Mahmoud Abbas, e il premier israeliano Ehud Olmert si incontreranno oggi pomeriggio, a Gerusalemme.

Lo hanno confermato fonti israeliane, aggiungendo che Olmert illustrerà a Abbas le iniziative israeliane a sostegno della presidenza dell’Anp.

Tra le misure promesse, compare l’annunciata, e pubblicizzata, liberazione dei 250 prigionieri palestinesi – tutte persone che hanno già estinto o sono in procinto di estinguere la ‘pena’ commitagli negli anni passati dai tribunali israeliani. Non si tratta, dunque, di una concessione ma della formalizzazione di una scarcerazione che, con ogni probabilità (con Israele non si sa mai), sarebbe comunque avvenuta.

I detenuti in via di liberazione sono per lo più affiliati a Fatah e qualcuno ai Fronti Popolare e Democratico per la Liberazione della Palestina.

Altri 180 considerati "ricercati" saranno "graziati".
Le fonti prevedono anche che Olmert e Abbas discuteranno il "programma di grazia e altre concessioni".

Il ministro degli interni del governo Fayyad, Aberrazaq Al-Yahya a
Ramallah, ha reso noto ieri sera che Abbas presenterà a Olmert
la lista firmata dagli attivisti "ricercati" che hanno accettato di fermare gli attacchi e che Israele ha promesso di graziare.

A seguito della presa di potere di Hamas nella Striscia di Gaza, il mese scorso, il governo statunitense ha chiesto a Olmert di riprendere le trattative di pace interrotte
da molto tempo, ma
Israele, fino ad ora, non ha mai voluto discutere lo status finale degli accordi – come, ad esempio,
il destino di Gerusalemme, le frontiere e la questione dei profughi palestinesi.

In aggiunta alla grazia per gli attivisti del movimento di Fatah, Israele ha dichiarato di aver accettato la richiesta del
presidente palestinese di permettere a Nayef Hawatmeh, capo del FDLP, esiliato a Damasco, e a Faruq Al-Qaddumi, membro di spicco dell’OLP, esiliato a Tunisi, di rientrare in Cisgiordania.

Inoltre, Abbas ha chiesto a Israele di garantire l’ingresso di
nuove armi e dell’unità di Badr, la forza
appartenente a Fatah, attualmente dislocata in Giordania.

Responsabili israeliani hanno affermato che il loro obiettivo è di rafforzare
Abbas e il governo formato il mese scorso in Cisgiordania, per sostituire quello guidato da Hamas.

Da parte sua, il premier palestinese nella Striscia di Gaza, Ismail Haniyah, ha condannato la strategia delle "tangenti politiche" che intendono aumentare le divisioni
interne.

Salaam Fayyad, nominato primo ministro da Abbas il mese scorso, ha
promesso di debellare gli attivisti in Cisgiordania, ma ha sottolineato che il
successo di queste operazione "è legato all’accettazione da parte dell’occupazione di
fermare le persecuzioni".
Fayyad ha attaccato la resistenza palestinese, definendola “un gioco”.

Fayyad, inoltre, ha dichiarato al quotidiano israeliano Haaretz che "l’Olp non è inflessibile sul diritto al ritorno dei palestinesi" e che la soluzione va ricercata con Israele.

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