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Gerusalemme/al-Quds – MEMO. Più di 60 mila palestinesi hanno recitato la preghiera di Eid al-Fitr nella moschea di al-Aqsa, nella Gerusalemme Est occupata, mercoledì, ma non c’era un’atmosfera di festa, bensì di lutto per le vittime della guerra che Israele sta conducendo sulla Striscia di Gaza da oltre sei mesi, riferisce l’Agenzia Anadolu.
Grandi contingenti di poliziotti israeliani sono stati dispiegati agli ingressi, nei dintorni e nei vicoli della città.
Il Dipartimento per i beni religiosi islamici di Gerusalemme ha dichiarato, in un comunicato, che più di 60 mila fedeli hanno recitato le loro preghiere nella moschea di al-Aqsa nel giorno di Eid Al-Fitr, la principale festa musulmana che segue la fine del mese sacro del Ramadan.
Secondo un corrispondente di Anadolu, nonostante la pioggia, i fedeli musulmani hanno iniziato a raggiungere la moschea già prima del Fajr, la preghiera del mattino.
Tuttavia, alcuni testimoni hanno riferito ad Anadolu che la polizia israeliana ha aggredito alcune persone mentre entravano e uscivano dalla moschea nelle aree di Bab al-Asbat e Bab al-Silsila della Città Vecchia.
La polizia israeliana ha impedito ad alcuni di loro di entrare ad al-Aqsa, così hanno pregato alle porte esterne della moschea.
Israele ha limitato l’accesso dei musulmani palestinesi alla moschea di al-Aqsa in un contesto di crescenti tensioni in tutta la Cisgiordania occupata a causa dell’offensiva in corso da parte dell’Esercito israeliano sulla Striscia di Gaza dopo l’attacco transfrontaliero del 7 ottobre da parte del gruppo palestinese Hamas.
La moschea di al-Aqsa è il terzo sito più sacro al mondo per i musulmani. Gli ebrei chiamano l’area “Monte del Tempio”, sostenendo che era il sito di due templi ebraici nell’antichità.
Israele occupò Gerusalemme Est, dove si trova al-Aqsa, durante la guerra arabo-israeliana del 1967. Annetté l’intera città nel 1980, con una mossa mai riconosciuta dalla comunità internazionale.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.