Omicidio Abu Aqleh, Euro-Med: indagine USA ha fallito nel rendere giustizia

Ginevra – WAFA. Un’indagine internazionale indipendente dovrebbe essere aperta sull’uccisione della giornalista palestinese-statunitense Shireen Abu Aqleh, ha affermato martedì l’Osservatorio dei diritti umani di Euro-Med in una nota.

Gli investigatori indipendenti statunitensi non sono stati in grado di raggiungere una conclusione finale dopo un’attenta analisi forense del proiettile che ha ucciso Abu Aqleh.

Secondo la dichiarazione del Dipartimento di Stato, “esperti balistici hanno stabilito che il proiettile era gravemente danneggiato, il che ha impedito una chiara conclusione sulla sua origine”.

La nota ha anche affermato che l’indagine “ha concluso che gli spari provenienti dalle posizioni delle IDF erano probabilmente responsabili per la morte di Shireen Abu Aqleh”, ma “non ha trovato motivo per credere che ciò fosse intenzionale”.

I risultati sembrano essere un tentativo per scagionare dalle accuse i responsabili dell’uccisione di Abu Aqleh. Secondo le indagini sul campo di Euro-Med Monitor, la giornalista è stata colpita da un proiettile israeliano appena sotto l’orecchio, in un’area non protetta dal suo elmetto, il che suggerisce che sia stata presa di mira intenzionalmente, prima che i soldati israeliani continuassero a sparare a chiunque cercasse di avvicinarsi per aiutarla.

Euro-Med Monitor ha documentato testimonianze del giorno dell’incidente. Verso le 6:30 di mercoledì 11 maggio 2022, un veicolo che trasportava un gruppo di giornalisti è arrivato ad una rotonda nel campo profughi di Jenin per seguire il raid dell’esercito israeliano. Le forze dell’esercito israeliano sono state dispiegate ed i cecchini si sono arrampicati sui tetti delle case del campo. Abu Aqleh è scesa dal veicolo, indossando un giubbotto antiproiettile ed un elmetto, e ha fatto diversi passi prima che “i cecchini israeliani le sparassero con un proiettile sotto l’orecchio, in particolare nell’unica area non coperta dall’elmetto”, secondo quanto affermato da un testimone oculare.

I risultati dell’indagine statunitense, che non è riuscita a rendere giustizia alla giornalista, rafforzano la necessità di un’inchiesta internazionale indipendente, poiché indicano una politica di impunità che incoraggia ulteriori violazioni, ha affermato Euro-Med Monitor.

Rami Abdu, presidente di Euro-Med, ha dichiarato: “Non rinunceremo a chiedere giustizia per la giornalista palestinese Abu Aqleh. Il percorso per ottenere giustizia è chiaro: un’indagine internazionale indipendente e seria per garantire responsabilità, equità e assenza di impunità”.

“La posizione USA sulla morte di Abu Aqleh, in possesso della cittadinanza statunitense, è stata passiva fin dall’inizio. Non c’è stata un’azione forte sul crimine, paragonata alla risposta quando altre vittime statunitensi sono state uccise in altre parti del mondo”.

L’uccisione di Abu Aqleh può costituire un crimine di guerra. Pertanto, secondo Euro-Med, deve essere aperta un’indagine internazionale trasparente ed indipendente per determinare la verità, sulla base del Protocollo di Minnesota per le indagini di morti potenzialmente illegali (2016).