PCBS: “Mentre la partecipazione femminile all’istruzione è superiore a quella maschile, le possibilità lavorative rimangono molto inferiori”


Ramallah-WAFA. Anche se l’iscrizione femminile palestinese all’istruzione, inferiore e superiore, sorpassa quella degli uomini, la loro partecipazione alla forza lavoro rimane molto inferiore, ha affermato lunedì 7 marzo Ola Awad, presidente dell’Ufficio centrale di statistica palestinese (PCBS), in un rapporto che mette in luce la situazione delle donne palestinesi.

Il numero di donne in Palestina ha raggiunto i 2,63 milioni sul totale della popolazione stimata a metà del 2022, con una percentuale del 49%, mentre il rapporto tra i sessi ha raggiunto 103,3: il che significa che ci sono 103 maschi ogni 100 femmine. Le donne sono capofamiglia di circa il 12% delle famiglie in Palestina (12% in Cisgiordania e 11% nella Striscia di Gaza nel 2021).

I dati hanno mostrato che il tasso di partecipazione all’istruzione formale (un anno prima dell’iscrizione alla fase elementare ufficiale) in Palestina ha raggiunto il 63,8% nell’anno 2020 (59,0% tra i maschi e 68,6% tra le femmine).

I dati per l’anno 2020 hanno mostrato che le percentuali di completamento dei diversi livelli di istruzione (istruzione elementare, istruzione secondaria, istruzione secondaria superiore/secondaria) erano tutte a favore delle donne raggiungendo rispettivamente il 99,6%, 96,6% e 73,9%.

Il tasso di partecipazione delle donne all’istruzione e alla formazione formale e non formale è aumentato e ha raggiunto il 17,2%, rispetto al 18,0% degli uomini nel 2020.
Secondo i dati del 2019-2020, il tasso netto di iscrizione alla fase elementare è aumentato per le femmine rispetto ai maschi, dove ha raggiunto il 98,4% tra le femmine contro il 95,4% tra i maschi. Inoltre, la percentuale di femmine iscritte al ciclo delle scuole superiori ha raggiunto l’84,8% contro il 65,9% dei maschi.
Per quanto riguarda la percentuale di studentesse iscritte negli istituti di istruzione superiore palestinesi, ha raggiunto il 61% sul numero totale di studenti iscritti negli istituti di istruzione superiore.

Tuttavia, e nonostante il tasso di iscrizione all’istruzione più elevato per le donne rispetto ai maschi, il tasso di partecipazione delle donne alla forza lavoro in Palestina, rimane inferiore a quello degli uomini – che ha raggiunto il 69% nel 2021 e il 65% nel 2020.
D’altra parte, il tasso di disoccupazione tra le donne è del 43% rispetto al 22% tra gli uomini nel 2021. Il tasso di disoccupazione tra i giovani (19-29 anni) con diplomi di scuola superiore o università ha raggiunto 53% (66% delle femmine contro il 39% dei maschi).
Il 29% dei dipendenti salariati nel settore privato guadagna uno stipendio mensile inferiore al salario medio minimo (1.450 shekel israeliani): la percentuale è del 29% per gli uomini, rispetto al 30% per le donne. Inoltre, il 25% delle lavoratrici assunte nel settore privato lavora senza contratto di lavoro e il 56% riceve un contributo per il finanziamento della pensione e del trattamento fine-servizio lavorativo.

Più della metà delle lavoratrici del settore privato (52%) ha ricevuto un congedo di maternità retribuito nel 2021.
Secondo i dati del Consiglio generale del personale, fino a febbraio 2022 la percentuale di partecipazione delle donne nel settore pubblico ha raggiunto il 47% del totale dei dipendenti pubblici. Il divario è significativo nella percentuale di coloro che ricoprono il grado di Direttore generale e superiore, dove tale percentuale raggiunge il 14% tra le donne contro l’86% tra gli uomini.

La percentuale di donne elette alle elezioni amministrative del 2021 (prima fase) è stata del 22%, contro il 78% degli uomini: la percentuale di candidate era del 26% sul totale dei candidati e le liste guidate da donne erano 9 (1%).
La partecipazione delle donne alle posizioni decisionali è ancora limitata rispetto a quella degli uomini: i dati per il 2022 mostrano che esse costituiscono circa il 25% dei membri del Consiglio centrale palestinese, il secondo organo decisionale per ordine di grandezza. Per quanto riguarda il 2020, i dati hanno mostrato che l’11% dei membri del Consiglio nazionale palestinese, il più alto organo decisionale, e il 12,5% dei membri del Consiglio dei ministri sono donne.

La percentuale di donne ambasciatrici nel servizio diplomatico è dell’11%. C’è solo una donna che ricopre la carica di governatore su 16 governatori e soltanto il 2% dei capi dei consigli locali in Palestina sono donne. Per quanto riguarda il consiglio di amministrazione delle camere di commercio, industria e agricoltura, la percentuale di uomini ha raggiunto il 99%, contro solo l’1% delle donne; circa il 19% dei giudici sono donne, e la percentuale di procuratori donne è del 20% .

Awad ha anche affermato che 184 donne sono state arrestate da Israele nel 2021, mentre 32 sono ancora nelle carceri israeliane (dati di febbraio 2022); 14 provengono dal Governatorato di Gerusalemme. Inoltre, 48 donne sono state uccise dalle forze israeliane nel 2021 – alcune di loro sono tra le vittime dell’aggressione israeliana alla Striscia di Gaza del maggio 2021.

I dati indicano che la percentuale di donne di età compresa tra i 20 e i 24 anni, che si sono sposate prima dei 15 anni in Palestina, è stata dello 0,7% nel 2019/2020, rispetto al 2,1% nel 2014. La percentuale di ragazze sposate prima dei 18 anni è stata del 13,4% nel 2019/2020, rispetto al 24,2% nel 2014.

I dati hanno anche mostrato che il 58,2% delle donne sposate o single (ta i 15 e i 64 anni) sono state esposte a violenze “almeno una volta” da parte dei mariti o familiari; la violenza psicologica è il tipo di violenza più comune praticato contro donne sposate o single (15-64 anni) dai loro mariti o familiari. Pertanto, il 57,2% delle donne è stata esposta a violenze psicologiche “almeno una volta”, il 18,5% a violenze fisiche “almeno una volta” e il 9,4% a violenze sessuali “almeno una volta” nel ultimi 12 mesi prima dell’intervista (avvenuta nel 2019).

(Foto: REUTERS/Mohammed Salem).

Traduzione per InfoPal di L.P.