Pchr: ‘Nessun silenzio sulla violenza contro le donne’

Palestinian Centre for Human Rights (Pchr)

Gaza – 25 novembre 2010

“Nessun silenzio sulla violenza contro le donne” è il nostro motto in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne 2010.

Il 25 novembre di ogni anno, il mondo celebra la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne promossa dalle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999 al fine di combattere le forme di violenza di genere nel mondo e per sollecitare i governi e le organizzazioni governative internazionali nella promozione di attività di sensibilizzazione sul problema.

Le condizioni eccezionali in cui vivono le donne della Palestina hanno fatto emergere negli ultimi anni la violenza di cui sono vittime: i crimini dell'occupazione israeliana che per esse ha riservato condizioni particolarmente dure e crudeli.

Non solo, le donne palestinesi sono anche vittime della violenza generata dalla comunità locale palestinese e, spesso, questa violenza è a sua volta un prodotto della brutalità israeliana.

Quest'anno, l'anniversario della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne coincide con un deterioramento dello stato dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati in generale e nella Striscia di Gaza in particolare dove assedio e restrizione imposte aggravano la realtà.

A due anni dalla vasta offensiva israeliana su Gaza, le possibilità di ricostruzione restano ostacolate dal perdurare dei divieti. Inoltre, aumentano i quotidiani attacchi contro Gaza (bombardamenti e incursioni).

I quattro anni di embargo hanno eroso le condizioni di vita della popolazione della Striscia di Gaza: decine sono le vittime dell'assedio, tra di esse, molte donne. Tra coloro che soffrono gravi patologie a che non riescono a curarsi negli ospedali di Gaza vi sono anche donne e ai palestinesi è vietato recarsi altrove per ricevere i trattamenti.

Il divieto all'introduzione di merci ha contribuito all'abbassamento del tenore di vita e, così come gli uomini, anche le donne soffrono la disoccupazione di massa e la povertà diffusa.

Allo stesso modo, le donne non hanno accesso a risorse naturali (acqua potabile) ed elettricità.

Sulle case demolite dai bombardamenti israeliani nell'ultima guerra: le donne soffrono le conseguenze di quell'attacco come degli attuali divieti su qualunque attività rivolta alla ricostruzione. Esse devono ripiegare in alloggi di fortuna, devono rinunciare a vivere in abitazioni indipendenti e spesso sono costrette a risiedere a distanza da familiari e vicini.

Le donne palestinesi della Cisgiordania occupata e della Striscia di Gaza sono pure vittime di pratiche ostili da parte dei membri delle proprie famiglie. Anche le donne soffrono le detenzioni arbitrarie a cui sono sottoposti i propri mariti e figli.

Le donne palestinesi subiscono l'umiliazione di perquisizioni, aggressioni fino alla confisca dei propri beni e proprietà da parte dei militari isareliani.

Israele detiene 35 donne palestinesi, esse sono sottoposte a metodi e condizioni umilianti per qualunque essere umano.

La violenza della comunità locale presenta le medesime forme.

Nel 2010 il Centro palestinese per i diritti umani (Pchr) ha riportato l'uccisione di nove donne in entrambe le aree palestinesi (Cisgiordania e Striscia di Gaza). Questo è un prodotto del generale stato di caos, dell'abuso di armi, della violenza domestica (delitti d'onore) ed di altre ragioni che restano sconosciute.

Il Pchr parte da questa realtà per chiedere di porre fine alle sofferenze dei palestinesi derivanti dall'assedio e dalle restrizioni sulla ricostruzione di Gaza. Rivolgendosi alla comunità internazionale, il Pchr chiede:

1. Fare pressioni sullo Stato di Israele affinché rispetti i principi dei diritti umani e ponga fine alle violazioni sui diritti dei palestinesi;

2. Un intervento immediato perché Israele annulli l'assedio imposto sulla Striscia di Gaza. Tutti i civili, ivi comprese le donne  palestinesi, hanno il diritto a godere dei propri diritti, ad oggi negati dalla realtà dell'embargo israeliano;

3. Obbligare lo Stato di Israele all'ingresso di materiale vitale per la ricostruzione della Striscia di Gaza. Perché si ricostruisca tutto quanto è stato distrutto nell'ultima vasta offensiva israeliana su Gaza.

La necessità di porre termine alla violenza interna è una richiesta – tra le più urgenti – che il Pchr rivolge altresì all'Autorità nazionale palestinese (Anp).

In quest'ultima richiesta, il Pchr fa riferimento alla violenza internamente praticata contro le donne palestinesi in entrambe le aree (Cisgiordania e Striscia di Gaza), con particolare riferimento ai crimini conosciuti come “delitti d'onore”.

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