Il capo di gabinetto dell’assessore della Regione Toscana, Marco Mayer, ha telefonato alla nostra redazione per smentire la notizia pubblicata da noi questa mattina.
La comunicazione del divieto di ingresso per l’amministratore italiano ci era stata inviata ieri dal nostro ufficio di corrispondenza, al-Watan, ma è stata diffusa anche da altre agenzie: http://www.maannews.net/ar/index.php?opr=ShowDetails&ID=103759
http://www.qudsnet.com/arabic/news.php?maa=View&id=65187
http://www.asharqalawsat.com/details.asp?section=4&issueno=10696&article=462177&feature=
E’ possibile dunque che l’assessore Toschi sia entrato oggi e, per altre ragioni, ieri abbia incontrato difficoltà che gli hanno impedito l’accesso alla Striscia di Gaza.
Gaza – Infopal
Le autorità di occupazione israeliane hanno impedito allassessore regionale toscano, Massimo Toschi, di entrare nella Striscia di Gaza.
In un comunicato stampa di cui ieri il corrispondente di Infopal.it ha ricevuto una copia, il ministero della Sanità palestinese ha confermato che il governo israeliano ha impedito larrivo dellassessore italiano nella Striscia di Gaza, "per non far conoscere al mondo i crimini delloccupazione".
Il ministero ha fatto sapere che "lassessore avrebbe dovuto visitare lospedale infantile ‘Martire Mohammad ad-Durra’, e altre strutture sanitarie della Striscia di Gaza", e venire a conoscenza "dei crimini israeliani perpetrati contro i palestinesi".
Nascondere la verità
Da parte sua, il Comitato Popolare per Affrontare lassedio ha condannato la decisione delle autorità di occupazione israeliane che hanno impedito allassessore regionale Toschi di entrare nella Striscia di Gaza assediata.
Il Comitato ritiene limpedimento di accesso di politici stranieri nella Striscia "una politica israeliana per impedire di trasmettere la realtà e la sofferenza della popolazione di Gaza causata da un brutale e ingiusto assedio".
Loccupazione israeliana ha impedito a diverse delegazioni di entrare nella Striscia, così come ha proibito l’ingresso di camion di aiuti umanitari.
Il Comitato ha sottolineato che questa politica "fa parte della guerra di distruzione di massa contro il popolo palestinese assediato".