Report: i coloni usano le “zone di sicurezza” per espandersi in Cisgiordania

Betlemme – Ma’an. Le terre confiscate ai palestinesi per motivi di sicurezza delle zone cuscinetto lungo gli insediamenti illegali israeliani in Cisgiordania vengono attualmente utilizzate come “terre riserva o per l’agricoltura”, secondo quanto riporta un’inchiesta del giornale israeliano Haaretz.
Secondo il quotidiano israeliano, le zone cuscinetto sono state istituite durante la seconda intifada per mettere un freno agli attacchi contro gli insediamenti israeliani illegali in Cisgiordania.
Secondo l’associazione dei diritti umani B’tselem, gli insediamenti occupano il 42% delle terre in Cisgiordania.
Mentre centinaia di ettari di terra sono stati confiscati per le cosiddette “zone cuscinetto”, l’inchiesta ha mostrato come solo tre delle zone confiscate sono state utilizzate per gli scopi originari.
Per esempio, un’inchiesta del 2005 ha rivelato che una zona cuscinetto è stata creata dalle autorità israeliane nei dintorni dell’insediamento di Karmei Tzurland al fine di fornire un’ulteriore sicurezza al nord dell’insediamento, dove oggi sorge un campo di basket.
Secondo il report, le zone cuscinetto degli insediamenti di soli ebrei di Ateret, Pnei Hever, Nahliel e Kiryat Arba vengono tuttora utilizzate per la coltivazione dai contadini occupanti.
Nell’insediamento di Mebo Dotan è stata costruita una strada nella zona cuscinetto per mettere in comunicazione l’insediamento con l’avamposto vicino.
Dror Etkes, un ricercatore delle politiche di insediamento nei territori, ha dichiarato a Haaretz che la pratica di rifinalizzare le zone cuscinetto a vantaggio degli insediamenti è diventata “un mezzo de facto per espandere l’area sotto il controllo dei coloni”.
“Questa è un’altra manifestazione dell’attitudine dello stato (di Israele) di minacciare la proprietà palestinese come se non fosse di nessuno”, afferma Etkes.
In aggiunta alle zone cuscinetto ufficialmente riconosciute dal governo, Haaretz ha scoperto che sono stati creati altri insediamenti non ufficiali con l’aiuto dell’esercito israeliano così come delle forze di sicurezza.
L’indagine condotta da Haaretz prova che mentre l’amministrazione civile israeliana é a conoscenza di entrambe le pratiche, l’amministrazione “sta chiudendo un occhio sulla questione”.
“Nei luoghi in cui vi sono costruzioni illegali, sono stati emanati ordini di fermo dei lavori e demolizione”, l’amministrazione civile ha riferito a Haaretz, affermando che l’amministrazione si coordina con i palestinesi per emanare permessi che consentono ai proprietari terrieri palestinesi di entrare in alcune zone cuscinetto per coltivare la loro terra.
Il processo per ottenere questi permessi è lungo anche se il permesso viene poi concesso; a volte viene revocato in seguito a delle minacce agli insediamenti e ad altre questioni di coordinamento.
L’utilizzo delle zone cuscinetto è praticato anche nella Striscia di Gaza dove le Nazioni Unite stimano che circa il 17% dei territori di Gaza è stato confiscato a favore delle zone cuscinetto.
Traduzione di Domenica Zavaglia